Nell’ambito del progetto “Fuori dai giochi” di UCMAN e Comune di Mirandola, in collaborazione con l’Azienda USL, Federconsumatori ha presentato stamane il rapporto  sull’azzardo nella fascia d’età 14-19. A seguire l’introduzione dell’Associazione che riassume fatti e dati salienti:

Non sono rare le indagini che cercano di misurare il livello di penetrazione dell’azzardo nella popolazione più giovane, ma sono rarissime quelle che affrontano il tema a livello di territorio, che esplorano i fenomeni in un’area limitata. L’indagine voluta dagli otto Comuni dell’Area Nord e da Mirandola, all’interno di un più vasto progetto dedicato al contenimento degli effetti dell’azzardo, si occupa proprio di territorio. Grazie all’impegno dei loro insegnanti sono stati ben 626 i ragazzi e le ragazze, da 14 a 19, anni che hanno risposto ad un corposo questionario; in gran parte sono dell’Istituto Galilei di Mirandola, ma si registra una rappresentazione adeguata, nella residenza, di ragazze e ragazzi di tutti i nove Comuni che hanno promosso la ricerca. L’indagine non parla solo di azzardo; una serie di domande affrontano più in generale la condizione giovanile in un bacino di 85.000 abitanti. Dallo sport, dove si evidenziano dati migliori di partecipazione rispetto ai numeri nazionali, ma dove si registra un ragazzo/a su tre che non pratica alcuna attività sportiva. Un problema che va unito al fenomeno dell’abbandono degli sport di squadra con il progredire dell’età, e alla scarsa diffusione degli sport di squadra femminili. Dati che invece diventano peggiori di quelli nazionali se parliamo di socialità e di solitudini. Il 15% delle ragazze ha dichiarato di non uscire mai, o raramente, con gli amici, mentre solo il 35% lo fa in modo frequente. Ragazze che invece chattano con amici e amiche in modo più frequente dei ragazzi. Le risposte confermano che la musica e video occupano uno spazio rilevante nel tempo libero dagli studi, con un consumo prettamente individuale, in qualche modo collegato ai problemi di socialità. Il 100% dei rispondenti nella fascia 15-19 possiede uno smartphone collegato alla rete; a livello nazionale i dati di utilizzo, rispetto al periodo Covid, sono più ridotti, ma restano forti. Più in generale il 66% di ragazzi e ragazze dice di utilizzare intensamente i dispositivi elettronici, ma di essere in grado di distinguere i momenti nei quali non possono essere utilizzati. Preoccupa quell’8%, senza distinzione di genere, che riconosce l’utilizzo compulsivo e la propria dipendenza dallo smartphone. Una parte importante di loro, comunque una minoranza, sa di avere un problema e chiede aiuto. Significativo il dato di chi ritiene non ci sia alcun rischio nell’eccessivo utilizzo dei dispositivi elettronici; numeri elevati attorno ai 15 anni, che sostanzialmente si azzerano a 18 anni e oltre. Un terzo dei rispondenti dichiara di non essere interessato ai social, mentre i videogiochi sono marcatamente un fatto maschile, con una frequenza in calo con il progredire dell’età. Una divaricazione, quella di genere, che troviamo anche nelle risposte che riguardano l’azzardo. Quale opinione generale hanno ragazzi e ragazze sull’azzardo? Buona notizia, la maggioranza di loro è consapevole di rischi e pericoli, e determinante in questo è stato il lavoro della Scuola e dei genitori. Ma i numeri problematici sono tanti, e nettamente maggiori trai maschi. Il 58% delle ragazze ritiene che l’azzardo dovrebbe essere vietato o rigorosamente limitato, più di ora; un dato che trai maschi scende al 38%. A favore dello status quo il 35% delle ragazze ed il 40% dei maschi. Nettissimo il divario tra chi si esprime a favore della totale libertà, alla soppressione di ogni regola, con il 7% delle ragazze ed il 21% dei ragazzi. Una differenza che si ripropone, in modo ancor più marcato, nelle risposte relative ai rischi di uno dei giochi preferiti dai ragazzi, le scommesse sportive. Segnale positivo è quello che i maggiorenni sono più consapevoli dei rischi, ma allo stesso tempo è significativa la percentuale di chi ritiene che si possano vincere somme rilevanti grazie alle giuste informazioni. Il Gratta&Vinci risulta invece nettamente l’azzardo preferito dalle ragazze, che al 40% si esprimono in modo favorevole o tollerante.5Abbiamo sondato le valutazioni attorno a due fenomeni in vistosa crescita, che in alcune forme hanno punti di contatto con l’azzardo: l’acquisto di criptovalute e il trading on-line. Le risposte segnalano che una martellante campagna di informazione mezzo social ha sfondato, con la crescita vertiginosa degli influencer finanziari, i “finfluencer” che su TikTok, Instagram e YouTube propongono ai ragazzi rapidi percorsi di arricchimento. Un fenomeno che riguarda in particolare i maschi, che al 65% ritengono che si tratti di un investimento come un altro, e che qualora si sia preparati si possano ricavare grosse somme. Al contrario alcune ricerche hanno dimostrato che il 72% degli investitori online, che si affidano a broker, perdono denaro; un dato che sale al 90% per i trader online dilettanti. L’aggiramento del divieto di pubblicità dell’azzardo è ben registrato da quell’80% di intervistati che ha ricevuto messaggi che invitavano all’azzardo, nella navigazione in rete, in gran parte minori. Nell’indagine esce confermata la cattiva percezione della possibilità di vincere nei diversi giochi d’azzardo; un terzo degli intervistati sostiene di essere a conoscenza di amici e parenti che hanno vinto e riscosso cifre importanti al gioco. Non sono bugie, anche se la possibilità di vincite significative è rarissima (la probabilità di vincere al Superenalotto è pari ad 1 su 622 milioni); segnalano però che in questo settore si parla troppo delle vincite, e mai delle perdite, infinitamente più frequenti. Nel nostro largo campione il 43% dei ragazzi, il doppio del dato delle ragazze, dichiara di essere attratto dai giochi d’azzardo, con diversa intensità. Ma preoccupa anche un dato all’apparenza positivo: il 39% di chi dichiara di non avere interesse all’azzardo lo fa per le basse probabilità di vincita. Un tema vero, ma che se considerato centrale potrebbe essere messo in discussione da una efficace campagna pubblicitaria, o da una ben comunicata singola grande vincita. Bene invece la percentuale elevata di ragazzi e ragazze che a scuola e dai genitori hanno ricevuto avvertenze al gioco.

IL GIOCO ILLEGALE. Tra i maschi una percentuale che oscilla tra il 12% dei quindicenni ed il 18% dei diciassettenni dichiara di aver puntato illegalmente su scommesse sportive riservate ai maggiorenni. Tra questi ultimi si sale al 26%. Oltre il 50% di ragazzi e ragazze, senza differenze d’età, ha acquistato Gratta&Vinci nelle tabaccherie, nei bar e nelle edicole dei nove Comuni della Bassa modenese. Non sempre in forma diretta, ma a volte tramite amici e parenti maggiorenni, a volte tramite genitori e nonni, cosa che dimostra con chiarezza che non può funzionare un approccio ai problemi dell’azzardo che coinvolge i soli ragazzi. Segnale d’allarme anche per i numeri relativi alle slot, con il 20% dei maschi (senza dimenticare il 9% delle ragazze) che riferisce di avere spinto i tasti delle slot “qualche volta”; un numero al quale si aggiunge quel 5% (tutto maschile) che dichiara una maggiore frequenza. Sono in questo caso i locali “misti” i più pericolosi, in particolare i bar, dove abusivamente si lasciano giocare i minori. Infine, nel capitolo illegalità, si segnala la crescita di interesse per le Sale Bingo, che si stanno trasformando in luoghi di ritrovo “normali”, anche grazie alle 21/22 ore di apertura giornaliera, all’offerta di ristorazione e altro ancora. Oltre il 15% del nostro campione, in parte minori, frequenta le sale Bingo, con diversa frequenza. Un dato sorprendente, visto che le sale Bingo sono assenti nel territorio. Sono due i poli di attrazione per la Bassa: le sale Bingo di Reggiolo e, in misura maggiore, di Carpi, città che per la sua rete ipertrofica è anche la prima meta per il “turismo” da azzardo degli abitanti dei nove Comuni. Il 92% del nostro campione dichiara di sapere perfettamente che l’azzardo è vietato ai minori di anni 18. ll gioco online. Come in altre nostre indagini, all’apparenza, il gioco online non ha tra i nativi digitali il peso che solitamente viene accreditato. Al netto di possibili reticenze nelle risposte, in questo distretto non sembra avere il peso dell’azzardo fisico, pur segnalando forti crescite col progredire dell’età. Il 23% degli intervistati (ma trai maschi si sale al 31%) ha visitato siti di scommesse o scaricato app che consentono le puntate online. Il 7% dei maschi, soprattutto maggiorenni, ha aperto dei conti gioco, mentre un ulteriore 4% lo farà non appena possibile. Pochi, ma assolutamente da non sottovalutare, i casi di minori che dichiarano di aver abusato di altrui identità per avere a disposizione un conto gioco. Metà dei possessori di un conto gioco dichiarano di spendere, cioè di perdere, oltre 10 euro settimanali. Le motivazioni al gioco. Per il nostro campione di ragazzi e ragazze sono due i motivi principali che spingono all’azzardo: il desiderio di divertirsi e la ricerca di risorse economiche. Abbiamo già visto la larga sopravvalutazione delle possibilità di vincere; ma va segnalata anche una importante minoranza del 18%, che ritiene che l’azzardo non provochi dipendenza, mentre quasi un quarto non sa dell’esistenza di centri d’aiuto per persone con disturbi da gioco d’azzardo. Conclusioni. In un’area del territorio modenese dove non sono vistosi i numeri dell’azzardo, fisico e online, e dove meno che in altri distretti pesa l’abnorme crescita degli ultimi anni, riscontriamo trai ragazzi e le ragazze problemi non diversi, ad esempio, da quelli dei coetanei delle Terre d’Argine, un territorio più complicato, oggetto di una indagine nel 2024. Nessuno in Italia vuole criminalizzare l’azzardo, o vietarlo; ma non si possono ignorare i problemi, sanitari e sociali, che sono collegati alla sua diffusione e pervasività. Sul fronte dei giovani in questo territorio registriamo una buona condizione generale; in particolare le ragazze sembrano avere tutti gli strumenti per un giudizio serio sul problema, pur con alcune contraddizioni, come l’eccessiva attrazione verso Gratta & Vinci e Bingo. Ma c’è un’area critica, che si aggira attorno al 15%, fatta prevalentemente da ragazzi che sono attratti dai giochi d’azzardo, fisici in particolare, e che aggirano i divieti, con la complicità di cattivi maestri: esercenti, amici e parenti. Fondamentale è quindi alzare l’attenzione, fare cultura; fondamentale parlarne a scuola ed in famiglia, senza toni apocalittici, contrastando le false informazioni, raccontando i disastri personali e familiari portati dall’azzardo. Spiegando che per una vincita importante ci sono migliaia di persone che perdono denaro e dignità, che si indebitano, che vendono i propri ori, che finiscono nella spirale dell’usura. Non sono storie lontane da noi, e a volte hanno esiti drammatici. Succede anche a Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro, San Possidonio e San Prospero”.