Il 25 ottobre, la Squadra Mobile della Polizia di Stato ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale su richiesta della Procura della Repubblica di Bologna, a carico di un soggetto gravemente indiziato di rapina e tentata rapina, consumate in rapida successione nel centro cittadino il 28 settembre scorso.

In particolare il sospettato, cittadino moldavo 25enne, già gravato da precedenti specifici, è gravemente indiziato di avere tentato di rapinare, in via Bertolino, un minore minacciandolo con un coltello; la rapina non si consumava perché la vittima riusciva a richiamare l’attenzione di alcuni passanti. Pochi minuti dopo, però, in via Acri, il sospettato raggiungeva un altro giovane e, sempre sotto la minaccia del coltello, lo costringeva a prelevare 20 euro da uno sportello bancomat ubicato nelle vicinanze.

Il sospettato è gravato da precedenti specifici poiché, già in passato, è risultato coinvolto in rapine effettuate con la medesima modalità e per la stessa cifra di venti euro; la somma sottratta, infatti, rappresenta, secondo la ricostruzione investigativa, una cifra tale per cui l’arrestato presumeva che, essendo una somma ridotta, le parti offese non avrebbero sporto denuncia. Fortunatamente, però, entrambe le persone sporgevano denuncia, consentendo così alla Squadra Mobile di acquisire le immagini di videosorveglianza poste nelle vicinanze che permettevano di individuare il probabile autore del gesto. La perquisizione personale e domiciliare effettuata dopo il fatto, alla ricerca dell’arma utilizzata dal presunto rapinatore, consentiva, anche, di individuare l’abbigliamento indossato al momento delle rapine e ripreso dagli impianti di video sorveglianza.

Sulla scorta del grave quadro indiziario raccolto dalla Squadra Mobile, la Procura della Repubblica richiedeva l’emissione della misura custodiale in carcere, anche in ragione dei precedenti specifici del sospettato, già sottoposto ad affidamento in prova. Il GIP concordando con il quadro probatorio emerso nelle indagini, emetteva la massima misura custodiale eseguita, poi, il 20 ottobre scorso. Espletate le formalità di rito l’arrestato veniva associato presso la locale casa circondariale.

Si rappresenta che si procede in ambito di indagini preliminari con la presunzione di innocenza degli arrestati.