Nel Campus di via Campi a Modena Unimore ha presentato le nuove pergole fotovoltaiche e l’intero piano di efficientamento energetico, un investimento di oltre sei milioni di euro che coinvolge Regione Emilia-Romagna e Fondazione di Modena per ridurre i consumi, produrre energia rinnovabile e modernizzare gli edifici universitari.
Un piano di efficientamento energetico esteso ai principali campus universitari di Modena e Reggio Emilia sta rimodernando l’infrastruttura energetica di Unimore, attraverso un insieme di interventi che integrano produzione da fonti rinnovabili, riqualificazione degli impianti e riduzione strutturale dei consumi. Il progetto ha raggiunto una prima tappa visibile con la realizzazione delle nuove pergole fotovoltaiche nel Campus di via Campi, illustrate alla stampa nel corso della conferenza di presentazione che si è svolta il 23 ottobre al Dipartimento di Scienze Fisiche, Informatiche e Matematiche.
L’intervento riguarda gli edifici MO17 e MO18, destinati alle attività di Fisica e Matematica, e comprende la completa sostituzione dei corpi illuminanti con tecnologia a led, l’installazione di impianti fotovoltaici in un’ampia area coperta nel parcheggio studenti attraverso strutture autoportanti che ospitano moduli di nuova generazione. Il progetto prevede un investimento complessivo di 2,8 milioni di euro, sostenuto in parte dal mutuo con la Banca Europea per gli Investimenti, in parte da fondi di Ateneo e con un contributo di 600 mila euro della Fondazione di Modena, che ha riconosciuto l’iniziativa come coerente con la propria strategia sull’area “Città sostenibili”.
La Direzione Tecnica di Unimore, in raccordo con il professor Paolo Tartarini, delegato del Rettore per le problematiche energetiche e l’edilizia di Ateneo, ha seguito l’intero iter progettuale e costruttivo, orientando le scelte verso soluzioni più performanti.
Parallelamente al cantiere di via Campi, l’Ateneo ha avviato il progetto dedicato al Campus di Ingegneria, dove sono in corso interventi di relamping negli edifici MO26 e MO27, la riqualificazione degli impianti di condizionamento con due nuovi gruppi frigoriferi e l’installazione di impianti fotovoltaici sui tetti e nei parcheggi del complesso. Questo secondo lotto, del valore di 3,66 milioni di euro, è finanziato attraverso il Programma Regionale FESR 2021–2027, che ha assegnato a Unimore un contributo di 1,4 milioni di euro, affiancato da risorse proprie e dal medesimo strumento finanziario BEI.
L’intero piano di efficientamento energetico, che interessa i due campus modenesi, è una delle linee di azione prioritarie del Piano Energetico di Ateneo, predisposto dalla Direzione Tecnica e approvato dal Consiglio di Amministrazione nel 2023. Gli interventi avviati mirano a costruire un modello stabile di gestione energetica basato sull’autoproduzione, sulla riduzione dei fabbisogni e sull’adozione di tecnologie ad alta efficienza. Le opere comprendono la sostituzione sistematica dei punti luce con dispositivi a led, l’ammodernamento degli impianti di climatizzazione e la diffusione di sistemi fotovoltaici integrati con le infrastrutture edilizie, in un quadro di investimenti coordinato che valorizza anche l’uso di materiali innovativi come le membrane riflettenti “cool roof” e le coperture ignifughe di nuova generazione. Parallelamente, sono in corso due interventi di piantumazione di 96 alberi distribuiti tra i due Lotti.
La sinergia tra Ateneo, Regione Emilia-Romagna e Fondazione di Modena ha consentito di attivare un programma che combina risorse pubbliche e private in una logica di sostenibilità di lungo periodo.
Le procedure di gara, indette nel novembre 2023 e concluse nel maggio 2024, hanno riguardato un importo complessivo di 4,67 milioni di euro, suddiviso in due lotti. Entrambi i cantieri sono stati avviati nell’estate 2024 e proseguiranno nel corso del 2025, con completamento previsto nella primavera del 2026, compatibilmente con le attività didattiche e di ricerca che si svolgono negli edifici universitari. La Direzione dei lavori ha definito modalità operative che garantiscono la piena funzionalità degli spazi durante l’esecuzione delle opere, articolando il cronoprogramma per fasi successive.
“Il piano energetico dell’Ateneo –commenta il Magnifico Rettore, Prof. Carlo Adolfo Porro- segna una fase di trasformazione reale nella gestione del patrimonio universitario. Gli edifici diventano sistemi produttivi di energia, oltre che di conoscenza, e le aree aperte si organizzano come spazi attivi di sostenibilità. L’intervento nelle sedi di Modena introduce un modo diverso di intendere l’università, fondato su responsabilità e visione di lungo periodo. La sostenibilità si traduce in scelte operative che incidono sulla qualità degli spazi, sull’efficienza dei servizi e sulla vita quotidiana della comunità accademica. L’università costruisce valore attraverso opere che migliorano l’ambiente di studio e di lavoro e che consolidano un rapporto concreto con la città.”
Oltre alla riduzione dei consumi, il piano contribuirà alla produzione di energia rinnovabile destinata all’autoconsumo e alla diffusione di pratiche di gestione sostenibile all’interno delle strutture didattiche e di ricerca. La scelta di concentrare le risorse sui due principali campus modenesi definisce una strategia progressiva che si estenderà anche alle sedi reggiane, nell’ottica di una rete edilizia più efficiente e integrata con le politiche europee di neutralità climatica.