Avrebbero deriso un 19enne su un bus di linea, per poi inseguirlo alla fermata, colpendolo con calci, pugni e con una bottigliata alla testa e portargli via telefonino ed altri effetti personali. Per questi fatti, verificatisi a Reggio Emilia l’estate scorsa, i carabinieri della Stazione di Reggio Emilia Principale, a cui la vittima si è rivolta per denunciare il fatto, anche attraverso l’analisi dei filmati di videosorveglianza, le testimonianze della vittima e i riconoscimenti fotografici, acquisivano elementi di presunta responsabilità a carico di cinque giovani di 17 e 18 anni che in prima battuta veniva denunciati alle competenti Autorità Giudiziarie.
Al riguardo la Procura reggiana e la Procura presso il Tribunale per i minorenni del capoluogo Felsineo, condividendo le risultanze investigative dei Carabinieri della stazione di Corso Cairoli, hanno richiesto e ottenuto dai rispettivi GIP, l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di due 18enni e la misura contentiva della custodia cautelare in istituto penale minorile per i tre minori di anni 17 in quanto ritenuti presunti responsabili in concorso dei reati di rapina aggravata e lesioni personali. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri di Corso Cairoli congiuntamente ai colleghi dei Comandi Provinciali di Rimini e Benevento nel cui territorio due dei cinque indagati sono risultati avere il domicilio.
L’origine dei fatti alla fine dello scorso mese di giugno quando un giovane si presentava ai carabinieri della stazione di Corso Cairoli per denunciare di essere stato vittima di una rapina avvenuta a bordo di un autobus urbano. Il giovane raccontava che, mentre si trovava a bordo del mezzo pubblico, sarebbe stato circondato e infastidito da un gruppo di giovani, che l’avrebbero costretto a scendere alla prima fermata utile. Una volta a terra, il gruppo composto da cinque ragazzi lo avrebbe colpito alla testa con una bottiglia, facendolo cadere a terra, e quindi aggredito con calci e pugni, sottraendogli un telefono cellulare e un cappellino di marca prima di darsi alla fuga.
Immediatamente dopo la denuncia, i Carabinieri davano avvia ad un’approfondita attività investigativa, procedendo all’acquisizione delle immagini di videosorveglianza installate sull’autobus. Dall’analisi dei fotogrammi e tramite l’utilizzo di sistemi di riconoscimento automatico delle immagini, è stato possibile isolare e identificare i presunti autori del fatto. Parallelamente, la vittima veniva sottoposta ad una seduta di riconoscimento fotografico, in cui riconosceva i presunti aggressori. Un ulteriore elemento che ha portato all’individuazione dei cinque presunti autori è stato un video da loro postato su un social che li ritraeva tutti insieme mentre orgogliosamente mostravano il cellulare e gli effetti rapinati al 19enne. I frame del video acquisiti dai Carabinieri si rivelavano importanti per raccogliere ulteriori elementi di presunta responsabilità a loro carico. Alla luce dei risvolti investigativi, le Procure competenti, quella ordinaria di Reggio Emilia e quella per i minorenni di Bologna richiedevano ed ottenevano dai rispettivi Giudici per le indagini preliminari l’emissione dell’odierna misura cautelare restrittiva eseguita alle prime ore della mattinata del 20 ottobre scorso, dai Carabinieri della Stazione Principale di Reggio Emilia, con il supporto dei colleghi del Comando Provinciale di Rimini e Benevento. I tre minori, sono stati accompagnati in custodia cautelare in istituto penale minorile. Dei due diciottenni uno è stato arrestato e condotto in carcere a Reggio Emilia l’altro senza fissa dimora è attivamente ricercato.
Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.




