Nel settembre 2024 si era reso responsabile, nel territorio di Senigallia (AN), di furto aggravato in concorso e continuato. Nella circostanza, il giovane veniva tratto in arresto in flagranza di reato a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. A seguito del dell’iter processuale, il Tribunale Ordinario di Ancona, con sentenza del dicembre 2024, divenuta definitiva il 5 gennaio 2025, lo condannava alla pena di 4 mesi e 10 giorni di reclusione e al pagamento della multa di 120 euro, detraendo dal computo della pena i due giorni di custodia cautelare già sofferti.

Con decreto del 29 gennaio 2025, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona disponeva l’ordine di esecuzione della sentenza con contestuale sospensione della carcerazione, in attesa della valutazione di eventuali misure alternative alla detenzione. Successivamente, il 9 aprile 2025, il condannato presentava istanza di affidamento in prova al servizio sociale e detenzione domiciliare, trasmessa al Tribunale di Sorveglianza di Ancona. Con ordinanza del 22 ottobre 2025, il Tribunale di Sorveglianza di Ancona, rigettava entrambe le richieste, ritenendo insussistenti i presupposti di legge per la concessione delle misure alternative. Alla luce di tale provvedimento, l’Ufficio esecuzioni penali della procura della repubblica presso il tribunale Ordinario di Ancona, disponeva, in data 29 ottobre 2025, la revoca del decreto di sospensione e il ripristino dell’ordine di esecuzione per la carcerazione, dovendo il condannato espiare la pena residua di quattro mesi e otto giorni di reclusione, oltre al pagamento della multa di 120 euro.

Il provvedimento restrittivo, trasmesso ai carabinieri della stazione di Correggio per l’esecuzione, ha visto i militari rintracciare il giovane condannato, che veniva dichiarato in arresto per poi, al termine delle formalità di rito, essere condotto in carcere.