Incroceranno le braccia per l’intero turno di lavoro giovedì 6 novembre le farmaciste ed i farmacisti del settore privato. A Modena lo sciopero interessa circa 150 farmacie quasi 500 addetti.
Previsto a Modena un presidio davanti alla sede di Federfarma in strada degli Schiocchi, 42, dalle ore 9 alle 12.
Lo sciopero proclamato dalle sigle nazionali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil è a sostegno del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per i dipendenti delle farmacie private, scaduto il 31 agosto 2024 e segue un’importante percorso di mobilitazione nazionale che già nel luglio scorso ha visto i dipendenti delle farmacie private modenesi in presidio davanti alla sede di Federfarma.
La trattativa per il rinnovo si è nuovamente interrotta a causa delle rigide posizioni assunte da Federfarma che persevera nel non accettare la proposta di adeguamento salariale delle organizzazioni sindacali, dichiarandosi disponibile a riconoscere solo 180 euro di aumento complessivo per i prossimi tre anni. “E’ una proposta che riteniamo decisamente insufficiente – dicono Lisa Cataldo Filcams Cgil, Alessandro Martignetti Fisascat Cisl e Lorenzo Tollari Uiltucs Uil – sia per l’ammontare in sé, che per quanto riguarda la complessità di un settore dove viene richiesto di essere sempre più specializzati e flessibili”.
Da ormai molto tempo è in corso un’evoluzione del settore, indirizzato verso quella “farmacia dei servizi” che impone ai farmacisti di offrire una serie di servizi sanitari aggiuntivi che vanno ben oltre la tradizionale somministrazione del farmaco ed il rapporto coi pazienti. Molte persone vanno infatti alla ricerca di un primo parere medico per i piccoli malanni quotidiani visto che ormai è sempre più difficile trovare riscontri immediati dalla sanità pubblica. Per tutti questi motivi – continuano i sindacalisti di Filcams, Fisascat e Uiltucs – ribadiamo che l’aumento è insufficiente, considerando anche la situazione contrattuale generale, dove tutti gli ultimi rinnovi sono andati ben oltre la proposta dei 180 euro in tre anni di Federfarma. Il ruolo professionale merita rispetto e riconoscimento concreti”.
Quello che traspare è un’associazione datoriale che ha come unico obiettivo quello di tenere basso il costo del lavoro, non certo di tutelare farmaciste e farmacisti, collaboratrici e collaboratori. Non a caso, Federfarma ha minacciato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale, di sottoscrivere l’accordo con un altro sindacato che non ha mai partecipato alle trattative del rinnovo, trasformando il rinnovo del contratto in un’operazione di dumping contrattuale a tutti gli effetti.




