
Il calcio nasce dalla strada. Da un pallone lanciato in mezzo a una piazza, da un gruppo di ragazzi che si ritrova a giocare insieme. È da quell’idea originaria che Modena riparte, scegliendo di riportare il gioco nei quartieri, nei parchi, negli spazi aperti della città. Nasce così “Calcio di strada”, un progetto promosso dall’associazione culturale Mo’ Better Football, sostenuto dal Comune di Modena attraverso un’azione condivisa tra più assessorati – Sport e politiche giovanili, Sicurezza e coesione sociale, Prevenzione e sani stili di vita, Promozione economica e attrattività – e realizzato in collaborazione con le Acli Provinciali di Modena Aps, il Comitato Territoriale Csi Modena Aps e il Modena Calcio FC.
Il progetto è stato presentato questa mattina nella Sala di Rappresentanza del palazzo municipale alla presenza degli assessori Andrea Bortolamasi, Francesca Maletti e Paolo Zanca, Davide Caliaro per il Modena Calcio, Silviana Siggillini per le Acli, Paolo Zarzana per il Csi Modena e l’allenatore ed ex bandiera del Modena Mauro Mayer, mentre l’assessora Alessandra Camporota, assente per concomitanti impegni, ha inviato un messaggio.
“Calcio di strada” è un esperimento sociale e sportivo insieme, costruito con la lentezza di chi vuole osservare, capire e crescere dentro la città. Il principio è semplice: scegliere un luogo, dargli continuità, farlo diventare un punto d’incontro stabile per i giovani, e solo dopo qualche tempo spostarsi altrove, per far vivere il progetto in altri quartieri. Non ci sono tesseramenti, né regole complicate. Si gioca con chi c’è, senza limiti d’età o numeri fissi. Se le squadre non sono equilibrate, si rifanno. Chi manda la palla fuori, la va a prendere. Non esiste fuorigioco, ma esiste la voglia di stare insieme.
L’idea è dunque quella di restituire ai ragazzi e alle ragazze il gusto libero e spontaneo del gioco, quello che si faceva per strada, tra i cortili e i marciapiedi, quando bastavano due zaini per fare le porte e la fantasia per inventare un campo. In un tempo in cui cortili e piazze si sono svuotati, e i social hanno sostituito il gioco fisico con la connessione virtuale, il progetto diventa un invito a riscoprire il contatto diretto, l’improvvisazione, la creatività.
Un primo test si è svolto questa estate nell’area dell’ex Manifattura Tabacchi. Lì, un gruppo di ragazzi si è radunato quasi per caso: qualcuno passava, altri stavano seduti sul muretto, poi un pallone, calciato dagli operatori di Mo’ Better Football, ha iniziato a girare e il gioco è partito da solo. È proprio da questa naturalezza che il progetto vuole ripartire. Le prossime tappe interesseranno anche altri luoghi, dal parco Novi Sad al parco della Creatività, a piazza Matteotti e ulteriori spazi della città.
Gli appuntamenti si terranno orientativamente due volte al mese, in un pomeriggio infrasettimanale, con la flessibilità necessaria per seguire le stagioni e i ritmi dei quartieri. Prossimo rendez-vous giovedì 6 novembre intorno alle 15.30 in piazza Manifattura Tabacchi.
Il “Calcio di strada” è anche un progetto di prevenzione, di ascolto, di comunità, pensato per intercettare i ragazzi che rischiano l’isolamento o situazioni di disagio. Se esiste un problema crescente di aggressività nei gruppi giovanili, anche nel nostro territorio, iniziative come questa consentono di lavorare in modo preventivo, costruendo relazioni sane attraverso il gioco e la presenza costante sul territorio.
Durante le partite, accanto ai promotori, sono presenti educatori e operatori sociali, anche ragazzi di seconda generazione, in grado di comunicare in modo diretto e inclusivo. Il Csi Modena e Acli di Modena hanno contribuito alla costruzione del progetto, grazie anche alla loro capacità di relazione con le realtà del territorio, garantendo supporto tecnico e organizzativo. Il Centro Sportivo modenese, che coinvolgerà anche i suoi allenatori ed educatori, collegherà inoltre questa esperienza spontanea alla rete delle proprie squadre affiliate e alle comunità di minori presenti in città per offrire in futuro opportunità sportive strutturate. Il Modena Calcio sarà presente con membri dello staff e della squadra. Testimonial del progetto e presenza (quasi) fissa durante l’attività è Mauro Mayer, ex capitano del Modena Calcio e trascinatore dei Canarini in serie A.
“È un progetto di prossimità – sottolineano i promotori dell’associazione Mo’ Better Football – perché va incontro ai giovani là dove si trovano. Non chiede loro di iscriversi o spostarsi, ma porta il gioco sotto casa, offrendo uno spazio sicuro e accogliente. Il calcio, quando è vissuto nella sua forma più semplice, diventa un linguaggio di inclusione e di rispetto reciproco”.




