L’assemblea dei circoli del Partito Democratico del Distretto Ceramico ha eletto Filippo Simeone come nuovo coordinatore di zona. Alla riunione, svoltasi a Sassuolo, hanno portato il proprio sostegno tutti i segretari di circolo e i sindaci della Pedemontana modenese del Distretto: Matteo Mesini (Sassuolo), Luigi Zironi (Maranello), Elisa Parenti (Formigine) e Marco Biagini (Fiorano Modenese).

L’elezione di Simeone segna una fase di rilancio per il Partito Democratico nel cuore produttivo e sociale dell’Emilia. Sassolese di 27 anni, presidente del Consiglio comunale di Sassuolo, segretario regionale dei Giovani Democratici dell’Emilia-Romagna e militante del Pd sassolese e provinciale da oltre dieci anni, Simeone rappresenta una generazione che ha scelto di impegnarsi con competenza, radicamento e visione politica.

Nel suo intervento, Simeone ha delineato la direzione del nuovo coordinamento: “Il Distretto deve tornare a essere parte viva e protagonista della direzione politica provinciale. Ci impegneremo affinché un territorio così vitale, che tiene insieme impresa e lavoro, città e montagna, possa contribuire pienamente alla definizione delle scelte strategiche del Pd modenese. Da qui sicuramente non mancheranno idee e proposte politiche per il bene della nostra comunità.”

Il nuovo coordinatore ha sottolineato anche l’importanza di rafforzare il rapporto con le amministrazioni locali, spiegando che il coordinamento di zona dovrà “aiutare e accompagnare i Comuni del Distretto nel loro lavoro quotidiano, favorendo il dialogo costante tra sindaci, assessori e consiglieri comunali. Le amministrazioni devono poter contare su un partito che le sostiene, le collega e le valorizza.”

A questo, Simeone ha aggiunto la necessità di costruire una conferenza territoriale permanente tra i circoli del Distretto Ceramico modenese e reggiano, capace di dare una voce unitaria a un territorio che vive di connessioni più che di confini.

“Le sfide del lavoro, della produzione, dell’ambiente e della mobilità non si fermano ai cartelli stradali – ha spiegato –. Da Sassuolo a Casalgrande, da Maranello a Scandiano, serve una regia politica comune, che metta in rete amministrazioni, partito e mondo produttivo”.

Simeone ha poi posto al centro della sua agenda alcuni temi cruciali per il futuro del distretto: “Il costo dell’energia continua a mettere in difficoltà imprese e famiglie, mentre il governo Meloni resta immobile di fronte alle sfide industriali e ambientali del Paese. Il sistema dei dazi internazionali colpisce la nostra manifattura d’eccellenza, e a pagarne il prezzo sono le famiglie. È necessario che l’Italia e l’Europa difendano i settori produttivi strategici, garantendo condizioni eque sui mercati globali. Allo stesso tempo dobbiamo parlare di salari e diritti, qualità dell’aria e sanità, di qualità del lavoro, di casa e di politiche abitative: questioni che toccano ogni giorno la vita concreta delle persone e che devono tornare al centro dell’azione politica del Partito Democratico”.

Guardando alle prospettive politiche, Simeone ha indicato il 2027 come obiettivo strategico per la rigenerazione del Pd e dell’intero centrosinistra: “Il 2027 non sarà solo un anno elettorale, ma un passaggio decisivo per capire se saremo stati capaci di rinnovarci davvero come forza popolare e credibile. Dobbiamo arrivarci con un partito più forte, unito e radicato, capace di costruire una proposta alternativa a un governo di Destra che in tre anni ha aumentato disuguaglianze e precarietà, penalizzato i Comuni tagliando fondi direttamente e diminuendo gli investimenti su scuola, sanità e innovazione, e dimenticato il lavoro. Di fronte a una Destra che divide e semina paura, noi dobbiamo ricostruire speranza, giustizia sociale e fiducia collettiva”.

Simeone ha infine ribadito la necessità di serietà e radicamento nelle scelte politiche e nelle candidature future: “Dobbiamo avere il coraggio e la coerenza di candidare persone che il territorio riconosce come parte propria, e non figure calate dall’alto. Le comunità non si conquistano con i paracadutati, ma con la presenza, la competenza e la credibilità di chi vive ogni giorno i problemi e le speranze di questa terra, come abbiamo fatto per le amministrative e che ci hanno visto il Pd come primo partito. Solo così potremo costruire un Pd che rappresenta davvero il Distretto Ceramico e i suoi cittadini”.