Bologna (ph Ezio Cairoli)

Dopo l’introduzione nello Statuto del principio dello ius soli e le iniziative della campagna di comunicazione “Bolognesi dal primo giorno”, dal 2022 l’Amministrazione comunale si è impegnata per una concreta attuazione del principio costituzionale di uguaglianza con l’obiettivo di rafforzare, a partire da Bologna, una comunità plurale. Ora questo percorso si consolida e grazie alle linee di indirizzo appena approvate dalla Giunta si afferma come strategico, individuando nel progetto “Nuove cittadinanze” il fulcro delle numerose attività di promozione del diritto di cittadinanza e dei diversi servizi rivolti alle persone con background migratorio con particolare attenzione all’accessibilità a informazioni e servizi.

La regia del progetto complessivo viene affidata al gruppo di lavoro intersettoriale coordinato dall’Ufficio Nuove cittadinanze, cooperazione e diritti umani e composto da diverse aree del Comune (Educazione istruzione e nuove generazioni, Servizi demografici, Centro Interculturale M. Zonarelli, Settore biblioteche e welfare culturale, in particolare con le Biblioteche A. Cabral, Salaborsa e Casa di Khaoula), con il coinvolgimento e la collaborazione di Asp Città di Bologna e del Diversity Team.

Tra le principali novità introdotte dalle Linee di indirizzo si intende rafforzare il raccordo tra le istituzioni, tra cui Questura, Prefettura, Ausl e Comune, anche in veste di facilitatore per le istanze delle comunità, con il coinvolgimento di rappresentanti delle comunità stesse.
Altri punti di attenzione sono il coinvolgimento delle associazioni di comunità nelle attività dell’ente, l’individuazione di un programma di azioni costanti nel tempo e sviluppato su quattro ambiti principali di intervento (educazione, cultura, accessibilità dei servizi e diritti di cittadinanza, cerimonie di giuramento dei nuovi cittadini e delle nuove cittadine). È prevista inoltre l’istituzione dell’Assemblea delle associazioni nell’ambito del Centro Interculturale Massimo Zonarelli, con un ruolo consultivo, propositivo e di co-programmazione.

Tra le prime azioni si punta alla progettazione di un unico punto informativo e di orientamento per l’accesso di cittadine e cittadini di paesi terzi, con l’obiettivo di consolidare un modello integrato di supporto e orientamento ai servizi.

Particolare attenzione è riservata all’accessibilità, tema sempre più importante per facilitare la comprensione delle procedure per l’ottenimento della cittadinanza italiana, informare sui servizi disponibili, promuovere una partecipazione attiva alla vita della comunità.
Con questo obiettivo sono appena state pubblicate in 10 lingue (inglese, francese, spagnolo, portoghese, arabo, bangla,urdu, tagalog, albanese e rumeno) le informazioni sulle nuove misure disposte dal Ministero con la legge 74/2025 sulla trasmissione della cittadinanza italiana a figli e figlie di genitori naturalizzati italiani che non è più “automatica”.
Le schede tradotte sono pubblicate su Iperbole e un libretto informativo verrà distribuito e messo a disposizione delle comunità per una diffusione più capillare.

La legge 74 del 23 maggio 2025 introduce infatti una distinzione tra due modalità di trasmissione della cittadinanza:

  1. per naturalizzazione, cioè per chi nasce da genitori naturalizzati italiani
  2. in virtù dello ius sanguinis, cioè per chi nasce in Italia da persone italiane per nascita

Tra le modifiche principali, la legge prevede nuove modalità per l’acquisto della cittadinanza dei minori nel momento del giuramento di uno dei genitori:

1) se nascono in Italia possono ottenere la cittadinanza solo se risiedono e convivono in Italia da almeno due anni, per i più piccoli di due anni il requisito parte dalla nascita

2) se nascono all’estero possono ottenere la cittadinanza solo se risiedono e convivono in Italia da almeno due anni, per i piu’ piccoli di due anni il requisito parte dalla nascita; inoltre il genitore deve risiedere in Italia due anni prima la nascita del figlio o della figlia e per altri due anni dopo il suo acquisto della cittadinanza.

 

La testimonianza di Cem Baris Dursun

“Sono cittadino italiano residente a Bologna da oltre quindici anni, dove vivo e lavoro insieme alla mia famiglia.
Lo scorso giugno, durante un breve viaggio in Turchia, è nata nostra figlia.
La nascita all’estero è stata un evento del tutto occasionale, ma oggi, a causa di un’interpretazione amministrativa, le è impedito di rientrare nella nostra casa in Italia, in attesa del rilascio del visto, nonostante entrambi i genitori risiedano stabilmente a Bologna.
A nostra figlia è stato inoltre negato il riconoscimento della cittadinanza italiana, nonostante la piena continuità dei legami familiari e residenziali con il Paese.
La situazione appare paradossale: dopo aver ottenuto la cittadinanza al termine di oltre dieci anni di residenza e quasi cinque anni di procedimento amministrativo, ci viene oggi contestato di non essere “sufficientemente residenti” per trasmetterla a nostra figlia.
È una lettura che contraddice lo spirito della legge, fondata sul principio del legame effettivo con l’Italia, e che finisce per penalizzare proprio chi in Italia vive, lavora e contribuisce da anni. Confidiamo che questa vicenda possa essere riesaminata e risolta nel rispetto dei principi di ragionevolezza ed equità che devono ispirare l’azione amministrativa”.

Bolognesi dal primo giorno. Le iniziative per le scuole

Anche quest’anno il Comune organizza una mattinata dedicata al tema dei diritti e della cittadinanza, rivolta a studenti e studentesse  delle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado e alle scuole secondarie di secondo grado di tutta la città, per la prima volta sono state invitate anche le persone neomaggiorenni che hanno acquisito la cittadinanza italiana nel 2025. L’evento si svolgerà il 20 novembre, dalle 10.30 alle 12.30, al Teatro Manzoni (Via de Monari, 1/2).
Tra le iniziative per le scuole il Comune, in collaborazione con i partner della campagna “Bolognesi. Dal primo giorno” Colory* e Dalla parte giusta della storia, offre la possibilità per studentesse e studenti degli istituti superiori di partecipare a un percorso di formazione scuola-lavoro (PCTO) che porterà alla produzione di una guida informativa sulle procedure per l’ottenimento della cittadinanza, con particolare riferimento alle persone neomaggiorenni.