L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia ha diffuso i primi risultati dell’Accordo quadro di collaborazione sottoscritto nel luglio 2024 con l’Agenzia Territoriale dell’Emilia-Romagna per il Servizio Idrico e i Rifiuti, presieduta dall’arch. Caterina Bagni, sindaco di Soliera, e diretta dall’ing. Vito Belladonna. L’intesa, inserita tra le attività di Terza Missione dell’Ateneo, comincia a produrre esiti significativi, con progetti di ricerca, formazione e divulgazione dedicati ai profili giuridici ed economici dei servizi idrici e della gestione dei rifiuti. L’obiettivo è rafforzare il dialogo tra università e istituzioni pubbliche, promuovendo una collaborazione stabile capace di generare benefici concreti per il territorio emiliano-romagnolo.
Il Dipartimento di Giurisprudenza ha sottoscritto una convenzione biennale, approvata il 9 ottobre 2024, sotto la responsabilità scientifica della prof.ssa Marina Caporale, associata di Diritto Amministrativo. Le attività di ricerca, avviate con il progetto “Servizio idrico integrato e servizio di gestione integrata dei rifiuti: territorio, diritti, cittadinanza”, approfondiscono la forma giuridica degli Enti di Governo d’Ambito, la conciliazione nei servizi pubblici e gli aspetti della digitalizzazione, con particolare attenzione alla tutela dei dati personali. “Studiare i servizi pubblici locali dal punto di vista del diritto amministrativo – sottolinea la prof.ssa Caporale – significa anche comprendere come innovazione, partecipazione e tutela dei diritti possano convivere nel rapporto tra istituzioni e cittadini”.
Anche il Dipartimento di Economia “Marco Biagi”, con la responsabilità scientifica del prof. Francesco Badia, ha approvato il 16 giugno 2025 una convenzione attuativa dell’Accordo quadro per lo sviluppo di attività di ricerca sui modelli di regolazione e sulle performance dei servizi pubblici locali. L’obiettivo è analizzare l’efficacia degli strumenti di regolazione e pianificazione economico-finanziaria, valutare la creazione di valore pubblico e approfondire le modalità di coinvolgimento dei cittadini e delle autorità di controllo. “I servizi pubblici locali – spiega il prof. Badia – sono un laboratorio prezioso per capire come le politiche di regolazione e le scelte economiche incidano sulla qualità della vita dei cittadini e sulla sostenibilità del sistema”.
“Questa collaborazione con Unimore – afferma l’ing. Vito Belladonna, direttore di ATERSIR – rappresenta un investimento nella conoscenza e nell’innovazione, strumenti fondamentali per migliorare la qualità dei servizi pubblici ambientali e affrontare le sfide della transizione ecologica e digitale”.
L’Accordo quadro e le convenzioni si inseriscono nel solco delle attività con cui Ateneo e i Dipartimenti contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030, al fine di promuovere una collaborazione continua tra università, enti pubblici e cittadini. L’iniziativa mira, infatti, a rafforzare la capacità del sistema universitario di offrire conoscenze e strumenti utili a una gestione più sostenibile, trasparente e partecipata dei servizi pubblici locali, in un contesto di transizione ecologica e digitale che richiede competenze sempre più integrate.
In questo percorso, ATERSIR conferma il proprio impegno, come agenzia regionale, a favorire ricerche sui territori e per i territori, sostenendo la diffusione della conoscenza come leva per migliorare la qualità dei servizi e delle politiche pubbliche. Attraverso il dialogo tra la ricerca accademica e le amministrazioni, il progetto intende favorire la comprensione dei fenomeni complessi che interessano i territori e contribuire alla definizione di soluzioni innovative a beneficio della collettività.




