(DIRE) Reggio Emilia, 12 nov. – Lanterne cinesi di carta rossa al posto delle classiche palle e delle luci scintillanti a forma di abeti, slitte con renne e Babbi Natale. Sono le “luminarie” comparse questa mattina in viale IV Novembre a Reggio Emilia, nel quartiere della stazione storica, il più multietnico della città.

Da quanto trapela, gli addobbi “natalizi” installati con l’autorizzazione del Comune, sarebbero stati finanziati dalla comunità cinese reggiana (che nella zona gestisce diverse attività commerciali) per essere già al loro posto in occasione dei festeggiamenti per il capodanno del Paese asiatico, previsto dal 17 febbraio al 3 marzo 2026. Le lanterne hanno però sollevato anche malcontento tra i residenti della stazione che hanno subito reso roventi telefoni e mail di assessori e dirigenti di piazza Prampolini. Il motivo lo spiega alla Dire una cittadina che preferisce restare anonima: “Vogliamo che nel nostro quartiere i simboli del Natale siano uguali a quelli del resto della città”. Così, invece, “ci stanno ghettizzando”. I cittadini non ritengono poi una giustificazione il fatto che le lanterne siano state sponsorizzate dalla comunità cinese, senza esborsi di denaro pubblico, e aggiungono provocatoriamente: “A questo punto mettiamole anche in piazza Prampolini (dove c’è il municipio, ndr). Via social si fanno intanto sentire anche i comitati della stazione. Per quello dei residenti di viale IV Novembre, “È un modo di ghettizzazione di una parte della città”. Un’azione, commenta Giovanni Felici, “certamente non fatta per includere ma portatrice di un messaggio divisivo e molto razzista. Adesso basta”. Come Comitato 4 Novembre “siamo intervenuti, però è difficile interloquire con l’architetto che coordina le attività”, aggiunge Felici. “Errare è umano”, ironizzano da ReRe, la rete dei residenti eredi dello storico comitato “Cres-città sicura”.

L’ASSESSORE: PER LA PRIMA VOLTA COMUNITÀ MIGRANTE INVESTE SU CITTÀ 

Le 45 lanterne sponsorizzate dalla comunità cinese che saranno installate come luminarie nel viale della stazione di Reggio Emilia “non cancellano il Natale: lo confermano nella sua essenza più profonda. Perché il Natale è accoglienza, dialogo, incontro”. Lo afferma Davide Prandi, assessore alla Cura della città del Comune, provando a raffreddare gli animi dei residenti che si sentono “ghettizzati” rispetto al resto dei quartieri e parlano di una iniziativa “razzista”. Prandi esorta però a “guardare il quadro completo”, evidenziando che “per la prima volta una comunità migrante decide di investire risorse proprie per valorizzare uno spazio pubblico e renderlo più bello per tutti. Questa è una buona notizia, non una minaccia”. Quanto all’illuminazione di viale IV Novembre, “si tratta di un elemento del piano strategico sulla stazione storica, che punta alla valorizzazione del viale come porta di accesso alla città e più in generale, del quartiere stazione come crocevia di culture e porta sul mondo e la modernità”, afferma l’esponente della Giunta. “Questo intervento -che vorremmo diventasse permanente- è in continuità con gli interventi di pulizia, manutenzione del verde e intervento socio sanitario già messi in atto, come lo spazio multifunzionale Punto Comune inaugurato la settimana scorsa in via Turri”, ricorda l’assessore. Ma “è anche il risultato di un percorso di condivisione e ascolto ripreso e rilanciato dall’amministrazione che produrrà ulteriori novità e cambiamenti in un quartiere con diverse criticità, ma che ha anche bisogno di liberare le tante energie positive che lo popolano”. Anche perché, conclude Prandi, “viviamo un tempo in cui le città non sono musei del passato ma laboratori del presente. Le nostre strade raccontano le storie di chi le abita, e oggi Reggio Emilia è una comunità plurale, viva e in trasformazione”.
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