Lasciare una sedia vuota, possibilmente adornata con un particolare rosso, nei negozi, negli uffici, nelle scuole e nelle sedi delle associazioni. Questa è l’idea lanciata dagli assessori alle Pari opportunità dell’Unione Colline Matildiche in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

L’invito ad effettuare questo atto simbolico è rivolto a tutti coloro che vorranno aiutare a sensibilizzare la comunità sull’importanza di riconoscere e contrastare ogni forma di abuso.

Il titolo dell’iniziativa, che si svolgerà dal 22 al 30 novembre, è “Una sedia per lei” e ha lo scopo di ricordare tutte le donne che hanno subito violenza. La sedia vuota sarà simbolo del posto lasciato da una donna che non c’è più per mano di un uomo, ma sarà anche una sedia pronta ad accogliere, simbolo della presenza possibile, della vita che vogliamo continuare a vedere nei luoghi pubblici, nelle relazioni, nella comunità. Sarà quindi anche un posto che celebra chi c’è e va protetta, e che richiama ciascuno di noi alla responsabilità di esserci, di agire, di non voltarsi dall’altra parte.

Attraverso questo gesto si vorrebbero coinvolgere a ragionare sulla violenza subita dalle donne anche quelle persone, di qualsiasi età, che magari hanno soltanto distrattamente sentito parlare della tematica e che non si sono mai fermate a ragionare su ciò che ognuno di noi potrebbe fare per limitarla o per diffondere l’educazione al rispetto. La sedia vuota, ad esempio all’interno di un negozio, punta a suscitare curiosità e domande nella mente di chi la vede, generando così un momento di riflessione e gettando un seme che possa dar vita a frutti positivi nelle coscienze.

Se la sedia verrà adornata con un particolare rosso, come un fiocco o un nastro, sarà ancor più un simbolo della partecipazione all’iniziativa.

“Sarà un piccolo gesto per dire che la consapevolezza non si costruisce solo con le parole, ma anche con i simboli e con la presenza – Spiegano le assessore dei comuni di Albinea, Vezzano sul Crostolo e Quattro Castella – Perché il silenzio è esso stesso violenza, ma esserci è già un modo per cambiare le cose. Una comunità che riconosce la violenza e ne parla diventa più consapevole e più forte nel contrastarla. Ringraziamo fin d’ora tutti gli esercenti che decideranno di aderire”.