La seconda interrogazione discussa nel Consiglio Comunale di ieri sera era a firma dei consiglieri di Fratelli d’Italia Alessandro Lucenti, Luca Caselli, Stefania Giavelli, Anna Maria Anselmi, avente ad oggetto “Alloggi in Via Peschiera 22-26”.

“Premesso che – si legge nell’interrogazione – l’edificio comunale di Via Peschiera 22/26 risulta di proprietà comunale con alloggi a destinazione residenziale pubblica; considerato che: da Settembre 2024 l’intero edificio è chiuso per permettere l’esecuzione di opere e consolidamento e ristrutturazione dell’edificio; visto che: la domanda abitativa nella zona centrale della città è particolarmente elevata; interrogano per sapere: lo stato dei lavori, se sono stati affidate le opere per permettere la riapertura, se il comune ha impegnato a bilancio le somme necessarie, i tempi di riconsegna dell’edificio e il riuso dello stesso”.

 

Ha risposto l’Assessore alle Politiche Abitative Maria Savigni

“L’immobile oggetto della presente relazione è ubicato in via Peschiera n. 22/26 e ricade all’interno di un contesto residenziale posto a nord del centro storico di Sassuolo.

L’edificio è costituito da un fabbricato ad uso residenziale del tipo in linea con due corpi , per un totale di 16 alloggi.

– Elementi costruttivi e stato di conservazione

La palazzina è stata edificata nel 1954/1956 dal Comune di Sassuolo per essere destinata ad edilizia residenziale pubblica.

A metà degli anni ’70 ha subito un intervento di consolidamento che è consistito nel foderare le murature perimetrali del piano terra con un getto di calcestruzzo all’esterno e all’interno, privo di supporto delle fondazioni, al solo fine di arrestare il degrado delle murature esistenti costituite da calcestruzzo di scarsa qualità. Con lo stesso intervento è stata ridotta la profondità dei balconi sul lato strada da 120 a 60 cm e sono state parzialmente rifatte le canalizzazioni verticali (scarichi e canne fumarie).

Nel 1995 l’immobile è oggetto di ulteriori interventi ( impiantistici, di impermeabilizzazione, ecc)

Nel corso degli ultimi anni, in conseguenza di tutta una serie di problematiche all’edificio, riscontrate prevalentemente al piano terra, si è ritenuto necessario procedere con una campagna di prove sperimentali in situ volta ad indagare proprietà meccaniche/stato di conservazione dei materiali; tali prove , unitamente all’età del fabbricato, le caratteristiche costruttive, la scarsa qualità dei materiali a suo tempo utilizzati, le ristrutturazioni effettuate negli anni fino ad arrivare ai risultati della recente campagna di prove,  hanno fatto sì che nel marzo 2024 venisse evidenziata  la necessità di procedere celermente  allo svuotamento, mediante procedura di mobilità dei nuclei ancora presenti in 8 alloggi del condominio, per consentire poi di intervenire sull’intero fabbricato.

I risultati ottenuti grazie alle indagini svolte hanno infatti portato alla definizione di 2 possibili scenari:

  1. a) il recupero dell’edificio esistente, mediante interventi di miglioramento sia sulle strutture di fondazione che in elevazione, con un costo complessivo stimato pari a circa 2.400.000,00 €;
  2. b) la demolizione e ricostruzione di un nuovo fabbricato equivalente sul medesimo lotto, con un costo complessivo stimato pari a circa 3.500.000,00 €.

Come è noto, la situazione era ben conosciuta  dalla precedente amministrazione,  fino alla definizione dei due scenari possibili riguardanti l’edificio di via Peschiera, come è esplicitato nella relazione inoltrata a marzo 2024, nel quale si è discusso un report che evidenziava le gravi criticità dell’immobile.

Infatti, come si evince dal carteggio intercorso tra Acer e gli uffici tecnici, le verifiche sull’edificio erano state avviate da tempo; a solo titolo informativo,   un progetto di vulnerabilità sismica risale al maggio 2023.

Successivamente, in una mail di Acer del maggio 2024 si sottolineava la necessità di pianificare lo  svuotamento del fabbricato di via Peschiera, per criticità strutturali,  da fare in tempi stretti. Pertanto è solo parzialmente  corretto quanto affermato in premessa, cioè che lo sgombero è avvenuto unicamente per permettere opere di ristrutturazione.

Al nostro insediamento, in relazione allo stato in cui si trovava l’immobile, e alla necessità di garantire le necessarie condizioni di sicurezza, si è ritenuto quindi necessario procedere in tempi stretti al completo svuotamento dello stabile,  ancora abitato da 8 nuclei.

Tale procedura, attuata mediante la mobilità d’ufficio, ha visto il trasloco dei  nuclei ancora presenti, una volta espletate le lunghe procedure per individuare le possibili destinazioni, contattare le famiglie, far loro visionare i nuovi alloggi, stipulare i contratti.

Alla fine del mese di febbraio 2025, si sono poi dovuti rendere invalicabili i possibili accessi al condominio  al fine di scongiurare ulteriori occupazioni abusive degli alloggi o atti di vandalismo.

Nello stesso tempo, per evitare problemi dal punto di vista sia della sicurezza sociale sia dal punto di vista igienico-sanitario, si è proceduto allo smontaggio e smaltimento dei box in lamiera, con il relativo contenuto, collocati nel cortile sul retro del fabbricato .

 

Per quanto riguarda le domande esplicitate nell’interrogazione, si risponde che:

Alla luce di quanto sopra esposto e vista l’entità degli importi necessari sia per il recupero sia per la sostituzione edilizia del fabbricato, l’Amministrazione comunale attualmente non ha disponibilità a livello di bilancio e nemmeno in termini di risorse accantonate, poiché insufficienti e comunque già destinate alle opere di completamento di 20 alloggi del complesso residenziale denominato “I Gerani”. Pertanto è stata avanzata, al Tavolo di Concertazione delle Politiche Abitative, la richiesta di sostituire le unità abitative di via Peschiera con i 20 appartamenti situati nei Gerani ( non ancora disponibili) ,  andando così ad incrementare leggermente il patrimonio disponibile.

Concludendo, l’Amministrazione comunale si è trovata nella necessità di rinunciare alle  ipotesi d’intervento a causa dell’ingente somma necessaria, prevedendo pertanto  l’esclusione dal patrimonio ERP dell’edificio. Tuttavia, proprio per la collocazione dell’edificio, vicino al centro e ai servizi, si stanno altresì valutando ipotesi di un intervento con partenariato pubblico – privato, che consentirebbe di mantenere la destinazione sociale di tali alloggi.

Sono in essere interlocuzioni con soggetti interessati all’intervento”.