Un ospedale dedicato alla cura della donna e dell’infanzia grazie a una nuova organizzazione degli spazi – come il centro nascita che prevede percorsi differenziati in funzione del rischio – e attrezzature all’avanguardia come un’innovativa risonanza magnetica a 3 Tesla. Con una vocazione, e un obiettivo, precisi: assicurare un’assistenza centrata sulla e sul paziente, offrire comfort, privacy, sicurezza, assenza di barriere e umanizzazione dell’assistenza.

Sarà così il MiRe-Maternità e Infanzia di Reggio Emilia, dove oggi si è tenuta la “posa della bandiera” sul tetto dell’edificio in costruzione, una tradizione antica dei mastri muratori che simboleggia il completamento della struttura e la soddisfazione per il lavoro eseguito, e al tempo stesso un buon auspicio per la realizzazione dell’opera.

Alla cerimonia, questa mattina, sono intervenuti il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi, il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, il sindaco, Marco Massari, il direttore generale dell’Azienda Usl Irccs Reggio Emilia Davide Fornaciari, insieme a Deanna Ferretti, presidente di Curare Onlus, l’associazione nata nel 2011 per supportare il progetto.

Il MiRe sarà un ospedale a misura per la cura della donna e dell’infanzia che sorgerà nell’area dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, accanto al Centro oncologico ed ematologico (Core). La struttura composta da 4 piani fuori terra e da uno interrato, per complessivi 19.500 metri quadrati, ospiterà reparti e servizi oggi presenti in sedi anche distanti tra loro, per favorire modalità organizzative integrate tra specialità e professioni. E diventerà un punto di riferimento per l’intera provincia, capace di rispondere ai bisogni assistenziali di maggiore complessità e accogliere attività di formazione e ricerca.

Il primo stralcio del progetto sarà completato entro la fine del 2026 e porterà al trasferimento del reparto di Pediatria e dell’area ambulatoriale di riferimento estese alle specialità: Neuropsichiatria infantile, Genetica clinica, gravi disabilità dell’età evolutiva, reumatologia pediatrica dall’attuale sede ospedaliera al nuovo padiglione nel primo semestre 2027.

“Il MiRe- commenta il presidente de Pascale– sarà un polo innovativo per la cura e l’assistenza della maternità, dell’infanzia e della donna. L’ospedale testimonia l’impegno della Regione nel sostegno di una sanità pubblica e universalistica che potrà contare su una struttura all’avanguardia, pensata per garantire sicurezza, accoglienza e qualità delle cure. Efficacia, efficienza ed appropriatezza della cura si affiancano all’attenzione per lo sviluppo dell’attività di ricerca, in particolare nell’ambito delle tecnologie avanzate e dei modelli assistenziali, grazie a terapie integrate con tecnologie evolute e competenze multidisciplinari e multiprofessionali. Questa è la sanità pubblica che vogliamo”.

“Con il MiRe- aggiunge l’assessore Fabi– Reggio Emilia sarà in grado di offrire uno standard di accoglienza elevato per privacy, personalizzazione e umanizzazione della cura, studiato per fare in modo che l’ospedale venga percepito come luogo di elevata professionalità e di benessere abitativo per utenti ed operatori. Un polo d’eccellenza che arricchirà l’offerta della sanità pubblica dell’Emilia-Romagna”.

Il progetto MiRe

Nato nel 2014, il progetto prevede un quadro dei finanziamenti di 71,4 milioni di euro, dei quali 18,1 milioni di provenienza regionale. A questi si aggiungono gli oneri di progettazione interamente coperti da CuraRE Onlus, che finora ammontano a circa 800mila euro. A curare la progettazione e la direzione lavori è lo Studio Binini Partners di Reggio Emilia.

Il nuovo fabbricato avrà un ingresso indipendente e sarà collegato al Core, quindi al resto del Santa Maria Nuova, da passerelle presenti ai piani interrato, terra e primo. Il collegamento agevolerà l’immediata accessibilità ai settori diagnostici e specialistici.

I 5 piani dell’edificio – quattro fuori terra e un seminterrato – ospiteranno l’area Ostetrica Ginecologica (Punto nascita con Area di degenza, Centro Nascita Fisiologica, struttura operativa di Ginecologia con Area di degenza, Blocco travaglio parto, Blocco operatorio ginecologia e ostetricia), l’area Pediatrica (Neonatologia con Terapia intensiva e semintensiva neonatale, Area ambulatoriale e area degenza,  Pediatria, Neuropsichiatria infantile, Genetica clinica, Reumatologia pediatrica e dell’adolescenza), Psicologia clinica dedicata, Anestesia e Terapia del dolore dedicata, Didattica e ricerca.

Al piano interrato saranno alloggiate nuove apparecchiature diagnostiche, tra cui l’innovativa risonanza magnetica a 3 Tesla in grado di offrire immagini ad altissima definizione, per l’acquisto della quale è in corso una raccolta di fondi da parte di associazioni quali Fondazione Grade e cittadinanza. Ancora al piano interrato troverà posto, grazie al fondamentale contributo di Curare tramite Transcoop (circa 200mila euro donati), il Centro di Simulazione ad alta fedeltà di ultima generazione per le attività formative.

La realizzazione del nuovo ospedale è complementare alla riorganizzazione del settore materno-infantile della provincia di Reggio Emilia che ha, tra gli obiettivi, quello di assicurare un’assistenza centrata sul/sulla paziente, per intensità di cura e complessità assistenziale; dotare il territorio di un polo di offerta ostetrico-ginecologica-infantile per attività assistenziali complesse; offrire comfort, privacy, sicurezza, assenza di barriere, umanizzazione dell’assistenza, superando le attuali collocazioni nella parte storica, datate e condizionate dai vincoli strutturali.

E ancora, strutturare un centro per la nascita fisiologica, coniugando la naturalità del travaglio e del parto secondo i desideri della donna e in sicurezza, in un contesto nel quale è immediatamente disponibile l’assistenza medica intensiva in caso di necessità; supportare un’offerta differenziata (il parto a basso rischio rispettoso della naturalità gestito in ambiente confortevole e sicuro, la gravidanza a rischio, il parto complesso a gestione medico/ostetrica, il controllo del dolore nel parto); differenziare gli spazi dedicati alla gravidanza a medio-alto rischio da quelli per la gravidanza fisiologica a basso rischio e quelli destinati al “Centro nascita fisiologico”; offrire ai neonati, ai bambini e agli adolescenti spazi accoglienti, famigliari e, al contempo, funzionali, in grado di trasformare la Pediatria in un ambiente stimolante e interattivo, all’interno del quale i bambini ed i genitori possano affrontare con serenità il periodo della degenza.