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Promuovere una rete sempre più strutturata e capillare di ascolto e intervento, informatizzare i processi per facilitare la raccolta dati, sperimentare il servizio di sollievo al domicilio, sviluppare progetti di tutela della salute e di promozione del benessere psico-fisico del caregiver.

Sono le quattro priorità del primo riparto del Fondo regionale caregiver: si tratta di 3 milioni di euro per il 2025, che la Regione Emilia-Romagna destina per consolidare e rafforzare le politiche a favore di una figura, quella del caregiver appunto, preziosa e insostituibile per il welfare regionale.

Dalla Giunta regionale arriva il via libera al riparto delle risorse, dopo che nei mesi scorsi sono state condivise le proposte di indirizzo per l’utilizzo del Fondo con le principali associazioni regionali delle persone con disabilità aderenti alla Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish) E-R e alla Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità (Fand) E-R, associazioni di rappresentanza dei caregiver e delle persone con demenza, rappresentanti di Anci-ER e delle organizzazioni sindacali, tecnici dei Comuni/Unioni e delle Asl.

I 3 milioni di euro, stanziati direttamente dalla Regione attraverso il Fondo istituito lo scorso anno, si aggiungono agli oltre 2,3 milioni di risorse nazionali destinate ai caregiver familiari individuate nell’ambito del Fondo unico per l’inclusione delle persone con disabilità assegnate nei mesi scorsi all’Emilia-Romagna, che può dunque contare su una “dote” complessiva di più di 5 milioni.

“L’Emilia-Romagna- sottolinea l’assessora al Welfare, Isabella Conti- riconosce il ruolo insostituibile dei caregiver, valorizzandone impegno, dedizione e sacrificio quotidiani. É stata la prima Regione in Italia a riconoscerne la figura con una propria legge, già nel 2014, e nel 2024 ha istituito un Fondo dedicato, che per la prima volta quest’anno viene alimentato con una dotazione iniziale di 3 milioni di euro annui e una prospettiva triennale”.

“I caregiver- aggiunge Conti- contribuiscono in maniera significativa al welfare di comunità. Queste risorse, che si aggiungono a quelle nazionali, garantiscono continuità con le politiche messe in campo negli anni e aprono nuove prospettive, come la card per caregiver per offrire l’accesso a servizi dedicati. Per la prima volta in assoluto la Regione stanzia risorse proprie dedicate a queste persone, e lo fa guardando a un preciso obiettivo: è necessario individuare precocemente le situazioni di rischio e offrire risposte tempestive, con particolare attenzione alle condizioni in cui si sommano più fragilità”.

Le linee di indirizzo per il servizio di sollievo al domicilio

Nella programmazione 2025 del Fondo regionale caregiver la Regione individua anche le linee di indirizzo per il servizio di sollievo al domicilio per caregiver familiari.

In particolare, il servizio prevede che vengano garantite opportunità di sollievo programmato per rispondere con efficacia ai bisogni della persona assistita e della sua famiglia. L’organizzazione è improntata alla massima flessibilità rispetto a orari, giorni e tipologia degli interventi, con adattamento alle esigenze familiari nel quadro delle risorse disponibili.

Sono i servizi territoriali, tramite un accordo, a definire finalità, durata e contenuti dell’intervento, coinvolgendo la persona assistita e i familiari. Prima dell’attivazione è di norma effettuata una visita preliminare al domicilio, seguita da un colloquio di reciproca conoscenza con la condivisione dei riferimenti dell’operatore.

Il servizio è progettato e attuato in integrazione con i servizi territoriali e, quando necessario, con le cure domiciliari e gli altri professionisti della rete sanitaria e sociale e sono definite modalità condivise per il passaggio di informazioni relative alle condizioni dell’utente e ai bisogni del caregiver e per i passaggi di consegne, garantendo coerenza e continuità del percorso assistenziale sia al momento dell’attivazione che al termine dell’intervento.

Nel progetto personalizzato possono essere integrate attività di professionisti sanitari (ad esempio medici specialisti, fisioterapisti, infermieri delle cure territoriali, terapisti occupazionali, psicologi, ecc.), concordate con il medico curante e con l’Azienda Usl.

Il servizio impiega operatori adeguati alle diverse necessità dell’utente (operatori sociosanitari, educatori, assistenti familiari e, ove richiesto, figure specialistiche), garantendo qualifiche e competenze coerenti con le prestazioni da erogare. Agli operatori è assicurata una formazione specifica.

La ripartizione delle risorse per Ambiti distrettuali

Le risorse del Fondo regionale caregiver sono così ripartite. All’Ausl Romagna sono assegnati 763.893 euro (così suddivisi per ambito distrettuale: Rimini 151.124, Ravenna 137.266, Forlì 128.672, Cesena-Valle del Savio 80.250, Riccione 75.687, Lugo 71.992, Faenza 60.590, Rubicone 58.312); all’Azienda sanitaria di Bologna 605.391 euro (Città di Bologna 270.404, Pianura Est 106.433, Reno Lavino Samoggia 77.963, Savena Idice 56.209, Pianura Ovest 54.536, Appennino Bolognese 39.846); Ausl Modena 462.001 euro (Modena 124.632, Sassuolo 76.334, Carpi 71.314, Vignola 59.517, Mirandola 55.480, Castelfranco Emilia 46.550, Pavullo 28.174); Ausl Reggio Emilia 335.396 euro (Reggio Emilia 141.996, Scandiano 49.767, Guastalla 44.960, Val d’Enza 39.833, Correggio 34.977, Castelnovo ne’ Monti 23.863); Ausl Parma 299.312 euro (Parma 147.345, Fidenza 68.685, Sud-Est 50.611, Taro Ceno 32.671); Ausl Ferrara 249.285 euro (Centro Nord 127.135, Sud Est 71.059, Ovest 51.091); Ausl Piacenza 195.005 euro (Levante 72.781, Città Piacenza 70.408, Ponente 51.816) e Ausl Imola che riceve risorse per 89.717 euro.