Compie 25 anni l’elisoccorso di Pavullo nel Frignano, un punto di riferimento per il soccorso sanitario e tecnico in ambiente montano e impervio in Emilia-Romagna, con 450 missioni l’anno di cui oltre 150 con manovre speciali in ambienti ostili. Per la sua posizione strategica al centro della regione è l’elicottero che effettua il maggior numero di missioni di ricerca e soccorso.
Sabato 20 dicembre, alle 10, presso il Centro Congressi dell’Aeroporto di Pavullo si terrà la celebrazione aperta al pubblico con dimostrazioni pratiche, testimonianze e interventi dei professionisti sanitari e aeronautici per ripercorrere i primi 25 anni di attività.
Nata nel 2000 grazie all’iniziativa del Soccorso Alpino e Speleologico Emilia-Romagna (SAER – CNSAS), dal 2008 la base HEMS/HSR di Pavullo nel Frignano opera nel sistema del 118 dell’Emilia-Romagna sotto la responsabilità dell’Azienda USL di Bologna, in collaborazione con l’Azienda USL di Modena e in convenzione con il SAER, integrando competenze sanitarie e tecniche in un modello organizzativo riconosciuto a livello nazionale.
Per oltre vent’anni è stato l’unico elicottero del 118 in Emilia-Romagna dotato di verricello, dal 2023 operato anche dall’elisoccorso di Ravenna. Questa configurazione consente interventi rapidi ed efficaci in contesti complessi, garantendo un servizio diurno a copertura dell’area montana delle province di Modena, Bologna e Parma, con possibilità di impiego anche in altri territori regionali e interregionali.
L’elicottero in dotazione, un Airbus H145 pentapala operato da Avincis Aviation Italia, con circa 450 missioni annue registra una crescita costante degli interventi in ambiente ostile, in risposta anche all’aumento della frequentazione turistica dell’Appennino.
L’equipaggio è composto da comandante, tecnico verricellista, medico anestesista-rianimatore o specialista in medicina di emergenza-urgenza, infermiere, tecnico del Soccorso Alpino, e nei week end invernali è presente in base anche un’unità cinofila da valanga.
La presenza strutturale dei tecnici del Soccorso Alpino nell’equipaggio permette di affrontare scenari di elevata complessità non solo in ambiente montano, dalle operazioni con verricello al soccorso fluviale, assicurando elevati standard di sicurezza ed efficacia.
Inserita in una rete regionale sempre più integrata, la base di Pavullo contribuisce in modo determinante allo sviluppo di sinergie operative, formative e organizzative con le altre basi di elisoccorso, anche grazie agli addestramenti semestrali congiunti tra personale sanitario e del Soccorso Alpino.
Un impegno continuo al servizio della collettività che taglia ora il traguardo dei 25 anni e guarda al futuro.
Tra i campi di innovazione in corso di implementazione la disponibilità a bordo di sangue ed emoderivati per poter eseguire, in caso di necessità, trasfusioni durante le missioni oltre all’utilizzo del REBOA, una tecnica mini-invasiva per il controllo del sanguinamento in caso di shock emorragico traumatico e non.
Qui il Programma dell’evento




