Oltre 800 tra cittadini e imprese coinvolti, più di 50 momenti di incontro con giovani, futuri residenti, startup e imprese che hanno permesso di raccogliere i bisogni, mettere a disposizione le opportunità (risorse, servizi, progetti, connessioni) e dare risposte concrete e una rete in continua espansione tra enti locali, associazioni e realtà produttive. A un anno e mezzo dall’avvio, gli Sportelli Vivere e Lavorare in AppenninoImprenditoria e Green per le imprese si confermano un punto di riferimento stabile per chi guarda alla montagna bolognese come luogo di vita, lavoro e innovazione. I risultati di questo primo bilancio raccontano un servizio sempre più radicato nel territorio e riconosciuto dalle comunità locali, capace di trasformare idee e bisogni in percorsi concreti e di costruire relazioni di fiducia tra cittadini, imprese e istituzioni.

Inaugurati nel marzo 2024, i tre Sportelli sono nati nell’ambito di BIS – Bologna Innovation Square, la piattaforma dell’innovazione promossa da Città metropolitana e Comune di Bologna: una rete di servizi pensata per sostenere cittadini e imprese, finanziata con i fondi PNRR destinati al Piano Urbano Integrato “Città della Conoscenza – Centro ricerche ENEA Brasimone e Centro di Mobilità San Benedetto, con l’obiettivo di rendere l’Appennino un territorio sempre più attrattivo non solo per investimenti e infrastrutture, ma anche per competenze, occupazione e qualità della vita.

Lo Sportello Vivere e lavorare in Appennino nasce come servizio di supporto per persone e famiglie che stanno valutando un trasferimento o che si sono da poco insediate sul territorio. In 18 mesi di attività ha gestito oltre 110 accessi, offrendo informazioni e supporto su casa, lavoro, mobilità e servizi essenziali, contribuendo a rendere l’ingresso nelle comunità più semplice e naturale. Il 60% degli utenti intercettati proviene da Bologna o da altre città italiane ed europee, mentre il restante 40% è composto da persone già residenti in Appennino, per lo più da meno di cinque anni. La fascia d’età più rappresentata è quella tra i 30 e i 40 anni, seguita dai giovani tra i 20 e i 30 e dagli over 40, con un profilo che alterna in modo equilibrato single e coppie, alcune con figli piccoli. In molti casi si tratta di persone alla ricerca di una migliore qualità della vita, di un contatto più diretto con la natura, di ritmi più sostenibili, ma anche di opportunità economiche accessibili e di comunità accoglienti in cui costruire nuovi legami o avviare attività autonome.

“Ero stanca dei ritmi cittadini – racconta Roberta, insegnante romana oggi residente a Castiglione dei Pepoli. Grazie allo Sportello, in poche settimane, ho potuto conoscere persone, luoghi e opportunità: ho trovato casa e una rete che mi ha fatto sentire subito accolta”.

Accanto ai percorsi individuali, lo Sportello ha sviluppato un dialogo diretto con il tessuto produttivo locale e attivato tavoli di lavoro con le principali associazioni di categoria, per raccogliere bisogni, prospettive e criticità del sistema economico territoriale. Il confronto ha evidenziato la necessità di valorizzare maggiormente il ruolo dei nuovi abitanti come risorsa economica e bacino di competenze per il rilancio della montagna, un obiettivo che rappresenta una delle priorità su cui il servizio continuerà a lavorare nei prossimi mesi.

Vivere e Lavorare in Appennino opera in costante sinergia con lo Sportello Imprenditoria (e, più in generale, con il servizio metropolitano Progetti d’Impresa): spesso le richieste dei nuovi residenti vanno di pari passo con idee imprenditoriali e vengono seguite congiuntamente dai due sportelli. Nel solo 2025, lo Sportello imprenditoria ha registrato oltre 70 nuovi accessi, con un incremento costante nel tempo. Si rivolge ad aspiranti imprenditori, startup e piccole aziende, per lo più afferenti ai settori del turismo, dell’agricoltura e della cultura, che desiderano insediarsi o rilanciare la propria attività in Appennino, offrendo percorsi personalizzati di orientamento, consulenza e networking. I risultati e l’andamento degli ultimi mesi hanno fatto emergere come il ruolo dello Sportello Imprenditoria stia andando oltre il semplice accompagnamento individuale, affermandosi come un vero e proprio networker territoriale, capace di favorire connessioni tra persone, imprese e istituzioni. In un contesto in cui la frammentarietà delle iniziative rappresenta ancora uno dei principali ostacoli allo sviluppo, lo Sportello agisce come antenna in ascolto dei bisogni locali e come telaio che intreccia relazioni, promuovendo reti di cooperazione, sostenibilità e logiche di filiera.

Tra le progettualità che ha intrecciato sul territorio attraverso collaborazioni e supporto quelle di “Da Campolo – l’arte fa Scola”, progetto pilota che ha ricevuto un finanziamento di 20 milioni di euro del Piano Nazionale Borghi per la Regione Emilia-Romagna – che ha portato sul territorio complessivamente 26 milioni di euro (oltre a Campolo, 6 milioni su Camugnano e Lizzano in Belvedere) – e dell’Ex Cartiera di Marzabotto, con la riqualificazione dell’area ex Burgo di Lama di Reno.

Lo Sportello ha avuto ruolo centrale anche nella progettazione e nello sviluppo di “Giovani imprese in cammino”: progetto del Comune di Bologna in collaborazione con le Unioni dei Comuni Appennino bolognese, Savena-Idice, Reno-Lavino-Samoggia e la Città metropolitana di Bologna, finanziato da ANCI, nato per potenziare i servizi di supporto all’imprenditorialità già presenti sul territorio e promuovere iniziative a favore dell’imprenditoria giovanile che ha selezionato e supportato lo sviluppo di 15 idee imprenditoriali nate sul territorio.

“Ho trovato nello Sportello non solo informazioni, ma qualcuno che mi ha aiutata a connettermi con altre imprese e con il Comune – racconta Chiara, giovane artigiana di Gaggio Montano. Ora lavoro dove vivo e vivo dove avrei sempre voluto”.

Lo Sportello Green per le imprese completa il sistema, accompagnando le piccole e medie imprese locali nel percorso di transizione ecologica attraverso servizi di informazione su bandi e opportunità di finanziamento, networking e orientamento dedicato. Un tema decisivo, ma spesso percepito come complesso, perché richiede di superare ostacoli legati a costi, normative e cambiamenti organizzativi che possono sembrare lontani dalla quotidianità di un’impresa. Nel biennio 2024–2025 lo Sportello Green ha consolidato il proprio ruolo di facilitatore dell’ecosistema metropolitano dell’innovazione per la transizione ecologica, diventando un player accreditato per MPMI, Amministrazioni locali e stakeholder territoriali. Il suo operato si è sviluppato lungo tre le linee strategiche (informazione, orientamento e networking) per diffondere conoscenze, strumenti e opportunità legate alla sostenibilità aziendale: webinar tecnici, laboratori pratici su efficientamento energetico, CER e rendicontazione non finanziaria, tra le varie attività, che hanno visto la partecipazione di 50 imprese (300 partecipanti totali).

“Quello che colpisce è la qualità delle relazioni che si stanno costruendo – afferma Sara Donati, operatrice dello Sportello Green per le imprese –. Sempre più persone arrivano grazie al passaparola e molte restano perché trovano un territorio accogliente, capace di attivarsi.”

Se oggi gli Sportelli si confermano come un modello di servizio integrato efficace, è anche grazie a un’intensa attività di relazione e animazione territoriale. In diciotto mesi, oltre 400 colloqui personalizzati di accompagnamento, 30 iniziative di confronto e approfondimento hanno dato nuova linfa al dialogo tra cittadini, imprese e istituzioni, contribuendo a rafforzare la consapevolezza delle opportunità offerte dall’Appennino. Oltre al Tour degli Sportelli, che ha già toccato sei Comuni montani e proseguirà con nuove tappe tra la fine del 2025 e il 2026, tre percorsi si sono distinti per impatto e partecipazione: la rassegna di incontri L’Appennino è casa mia (giugno -novembre 2025), ha raccontato le opportunità in Appennino attraverso le storie di chi ha scelto di viverci e lavorarci; ECO-LAB (maggio-luglio 2025) ha proposto un ciclo di laboratori dedicato a chi desidera avviare o trasformare la propria attività in chiave sostenibile, mentre Vuoto a rendere (febbraio-aprile 2025), ha acceso i riflettori sul tema della locazione aprendo un dialogo con i proprietari immobiliari per la valorizzazione delle abitazioni vuote o sottoutilizzate, un tema centrale per la montagna bolognese, dove il patrimonio sfitto rappresenta una delle sfide più urgenti.

Il filo che unisce servizi ed eventi è la volontà di rendere l’Appennino un luogo in cui sia possibile vivere bene, fare impresa e sentirsi parte di una comunità in movimento. È lo stesso messaggio che gli sportelli trasmettono in ogni attività: “Hai un progetto di vita o d’impresa? In Appennino trova spazio per crescere”. Non una promessa astratta, ma l’invito concreto di un territorio che sa unire ambiente, comunità e innovazione, e che oggi è pronto ad accogliere nuove energie e nuove idee.