Un bilancio ampiamente positivo e lo sguardo già rivolto alla prossima edizione. È quanto emerso dalla riunione svoltasi il 16 dicembre tra i rappresentanti degli istituti scolastici coinvolti nella Settimana del Benessere Scolastico 2025, che si è tenuta nella prima settimana di dicembre.  L’edizione 2025 ha avuto come tema guida “il corpo”, esplorato attraverso cinque dimensioni fondamentali: nutrizione, cambiamento, sensorialità, spazio e ritmo. Un filo conduttore che ha permesso di sviluppare percorsi educativi articolati e trasversali, capaci di coinvolgere attivamente studenti, famiglie e insegnanti di tutti gli ordini di scuola del territorio.

L’iniziativa si è confermata come un’esperienza significativa sia dal punto di vista educativo sia per la capacità di rafforzare le relazioni all’interno della comunità scolastica, trasformando scuole e città in un vero e proprio laboratorio di salute, energia e scoperta.  Tra le attività maggiormente apprezzate figurano le cene organizzate nelle scuole dell’infanzia, considerate un’importante occasione di incontro e condivisione con le famiglie; i laboratori curati da esperti esterni – Progetto NOI(Nessun Ostacolo Insieme della cooperativa sociale il Mosaico), associazione In Viola ed Edu in Formazione – riconosciuti come elemento qualificante dell’intera settimana; e le esperienze di collaborazione tra studenti di diversi ordini di scuola. In particolare, le attività in cui gli studenti degli istituti secondari di secondo grado Scappi e Malpighi hanno progettato e condotto lezioni per gli alunni più giovani sono state indicate come esempi di buone pratiche educative.

Tra i momenti più significativi della Settimana del Benessere è stato inoltre ricordato il concerto della band NOI, svoltosi il 3 dicembre al Teatro Cassero, che ha rappresentato in modo semplice ed efficace come la musica possa unire persone diverse e far vivere esperienze di autentica unione e armonia. La band, realtà inclusiva in cui ogni componente ha trovato uno spazio e un ruolo per offrire il proprio contributo, ha saputo coinvolgere il pubblico con una musica energica e partecipata, trasmettendo una grande carica emotiva e un forte messaggio di inclusione.

Per la prima volta si è scelto di proporre un’attività specificamente rivolta ai docenti di tutte le scuole del territorio. L’obiettivo era favorire conoscenza, relazione e collaborazione all’interno della comunità educante, valorizzando e riconoscendo il lavoro prezioso che ogni giorno gli insegnanti svolgono con bambini e ragazzi.

«La contaminazione tra istituti scolastici diversi è uno degli elementi di maggiore valore di questa esperienza – ha dichiarato l’assessora Katia Raspanti – perché ci ha permesso di far crescere una comunità educante più coesa, capace di condividere linguaggi, competenze e visioni, e sempre più attenta al territorio in cui opera. È attraverso queste collaborazioni che la scuola diventa davvero un presidio culturale e sociale aperto».

Molto apprezzato anche il percorso di formazione rivolto agli insegnanti, curato da Katia Tarozzi, docente della scuola primaria Serotti di Osteria Grande, che da anni mette a disposizione dei colleghi competenze, visioni e sguardi educativi profondi.

Accanto ai numerosi punti di forza, sono emerse anche alcune criticità, che il gruppo referente del progetto — composto da Katia Raspanti (Assessora), Erika Panzacchi (pedagogista del Comune), Gabriele Ravaglia (dirigente scolastico delle scuole Don Luciano Sarti e Sacro Cuore di Poggio), Sabrina Forni ed Emma Poma (collaboratrici della dirigente della Direzione Didattica di Castel San Pietro Terme), prof. Stefano Fanti e Giulia Bovolenta (funzioni strumentali Inclusione dell’Istituto Comprensivo di Castel San Pietro Terme), prof. Sergio Crini (staff del dirigente dell’Istituto professionale, tecnico e liceo “Made in Italy Bartolomeo Scappi”) e prof.ssa Sara Pirazzoli (referente di progetto del Liceo Sportivo Malpighi) — ha già affrontato avanzando proposte e soluzioni da sviluppare nella prossima edizione. Tra le prospettive future figurano il potenziamento delle attività di scambio tra classi e ordini di scuola, il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di studenti, la conferma dei laboratori con esperti esterni e la possibilità di organizzare un convegno aperto a insegnanti e genitori, con un focus sul tema della disabilità, per rafforzare ulteriormente l’alleanza educativa tra scuola, famiglia e territorio.

Nel frattempo, l’attenzione si concentra su una nuova iniziativa: l’Amministrazione Comunale di Castel San Pietro Terme invita tutti gli istituti che hanno partecipato alla Settimana del Benessere Scolastico a prendere parte al concorso di idee per la realizzazione del logo ufficiale della manifestazione. Nasce così il concorso “Disegna il logo della Settimana del Benessere Scolastico”, pensato per dare continuità e riconoscibilità al progetto e per coinvolgere attivamente gli studenti nella costruzione della sua identità visiva. Ogni classe potrà presentare un solo progetto, contribuendo alla definizione di un simbolo capace di raccontare valori come salute, benessere, inclusione e qualità della vita. Il concorso sarà lanciato durante la prima settimana di dicembre 2025, nel pieno della Settimana del Benessere Scolastico, e gli elaborati potranno essere inviati fino al 31 gennaio 2026. Nel mese di febbraio una giuria interna selezionerà tre o quattro finalisti, i cui progetti saranno successivamente sottoposti alla votazione di tutti i plessi scolastici entro la fine di marzo. La proposta vincente sarà svelata in occasione del convegno dedicato ai progetti di vita, previsto tra aprile e maggio 2026, e diventerà il logo ufficiale della Settimana del Benessere Scolastico. Per la classe vincitrice sono previsti premi significativi: le classi in uscita potranno vivere un’esperienza individuale, come la partecipazione a spettacoli estivi presso l’Arena comunale, mentre le altre classi riceveranno risorse economiche per la realizzazione di un laboratorio inclusivo, integrate da fondi del diritto allo studio. Un’opportunità concreta per imparare sperimentando, crescere attraverso la creatività e sentirsi parte attiva di un progetto che coinvolge l’intera comunità. Per bambini e ragazzi, questa proposta rappresenta molto più di un concorso: è la possibilità di trasformare un’idea in identità, di vedere la propria creatività diventare segno, simbolo e memoria condivisa.