Nella giornata di ieri, i Carabinieri di Castelfranco Emilia hanno proceduto al sequestro preventivo dei locali, per complessivi mq. 800 circa, situati al piano terra dell’immobile rurale denominato “Ca’ di Cort”, in via Emilia est 196, di proprieta’ di un 46enne del luogo, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Tribunale di Modena.
Il provvedimento cautelare è stato adottato dall’Autorità Giudiziaria a seguito delle risultanze investigative emerse nel corso dell’accesso alla struttura operato dai militari, coadiuvati dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Modena, da personale della Direzione Provinciale del Lavoro di Modena e della Polizia Municipale di Castelfranco Emilia (complessivamente 40 unità) nella nottata dell’11 luglio scorso, operazione che aveva consentito di acclarare come il locale fosse stato adibito illegalmente a sala da ballo. Nell’occasione, in particolare, era stata organizzata una festa, asseritamente privata e pubblicizzata sulla chat line “Facebook”, in realtà aperta al pubblico previa corresponsione di 10,00 € per l’accesso e 25,00 € per la cena. Nel corso del controllo era quindi stata accertata la presenza all’interno della struttura di circa 400 giovani che stavano ballando e consumando bevande alcooliche, due postazioni disc jokey che diffondevano musica ad alto volume in due sale separate mentre in una adiacente area cortiliva erano stati allestiti 15 tavoli da otto posti con avventori che stavano consumando la cena. Oltre a questi erano presenti diversi addetti alla somministrazione dei pasti e delle bevande nonché dieci appartenenti ad una agenzia di sicurezza per la gestione di eventi. All’esterno del locale erano parcheggiate circa 150 autovetture di proprietà dei partecipanti all’evento, sei dei quali sono stati successivamente, nel corso di controlli con alcool test, denunciati per guida in stato di ebrezza.
Il proprietario, denunciato unitamente ad altre quattro persone per avere insieme organizzato e pubblicizzato l’evento della sera delll’11 luglio, è stato nominato custode giudiziario dell’immobile, mentre tutto il materiale è stato posto sotto sequestro.