Salvo’ migliaia di ebrei dallo
sterminio ed elaboro’ un ambizioso piano di salvataggio per il
trasferimento di migliaia di essi in Palestina, che non pote’
peraltro concretizzarsi, a seguito dell’armistizio tra l’Italia
e gli alleati.
Ad Angelo Donati, l’avvocato ebreo di origini modenesi che
nel 1940 a Nizza divenne il punto di riferimento per migliaia di
ebrei presenti nella zona di occupazione italiana, sara’
dedicato un convegno di studi, in programma al teatro della
Fondazione S. Carlo di Modena martedi’ prossimo, in occasione
della Giornata della memoria.
Vi parteciperanno tra gli altri Arrigo Levi, consigliere
delle relazioni esterne per il Presidente della Repubblica, e
Serge Klarsfeld, presidente dell’Associazione del fils et filles
del deportes juifs de France (che ha avuto un ruolo decisivo nel
rintracciare autori di crimini contro l’ umanita’ come Hagen,
Brunner, Papon).
La figura di Donati e’ notissima in Francia e citata nelle
pubblicazione relative alla shoah, eppure in Italia rimane poco
esplorata. Nato a Modena nel 1885, Donati apparteneva ad una
delle piu’ importanti ed influenti famiglie modenesi: alcuni
fratelli erano docenti universitari di grande fama, altri
imprenditori. Un cugino, Pio Donati, fu deputato socialista,
duramente perseguitato dal fascismo.
Terminati gli studi e avviata la professione di avvocato,
Donati partecipo’ alla prima guerra mondiale, assumendo l’
incarico di ufficiale di collegamento tra i comandi dell’
esercito italiano e francese. Nel dopoguerra si trasferi’ a
Parigi, dove collaboro’ con la delegazione ebraica alla
Conferenza di Versailles. Affermatosi nel mondo degli affari, fu
fondatore della Banca Italo-francese e divenne presidente della
Camera di commercio italo-francese di Parigi. Fu esponente di
rilievo del mondo ebraico internazionale e attivo sionista, dal
1933 inizia la sua attivita’ di aiuto agli ebrei fuggiti dalla
Germania. Nel ’40 si trasferi’ a Nizza e salvo’ migliaia di
ebrei. Donati venne attivamente ricercato, ma all’ arrivo dell’
esercito tedesco nel sud della Francia riusci’ a riparare prima
in Italia e poi in Svizzera. Nel dopoguerra fu delegato della
Croce Rossa Italiana e ambasciatore della Repubblica di San
Marino in Francia. E’ morto nel 1960.