Casi di violenza sulle donne tornano con triste regolarità ad occupare le pagine della cronaca. Mercoledì scorso a scuotere l’opinione pubblica modenese è stata la vicenda della ragazza 18enne, nata in Italia da genitori originari del Marocco, che ha denunciato il padre per la persecuzione e i maltrattamenti subiti.

Il gruppo consiliare del Pd in Provincia esprime con un ordine del giorno piena solidarietà alla giovane donna e ne sottolinea il coraggio. Registra inoltre positivamente la presenza di un tessuto sociale forte “che le ha permesso di non vivere questo dramma in situazione di isolamento, per la presenza di una rete di associazioni e di istituzioni attente e capaci di intervenire prontamente” a tutela e sostegno delle donne vittime di violenza. La vicenda dimostra inoltre “come le politiche locali e territoriali a favore dell’integrazione, realizzate anche nei contesti scolastici, abbiano consentito dei risultati come questa denuncia”.

Un ulteriore odg di Pd e Idv presentato in Provincia prende posizione anche sul caso di un’altra famiglia marocchina che vive a Montereale Valcellina, in provincia di Pordenone. Lì, lo scorso settembre, Sanaa Dafani, diciottenne, venne uccisa a coltellate da suo padre, contrario alla relazione che la figlia aveva con un trentunenne del posto. Oggi di quella famiglia rimangono una madre e due figlie piccole che, senza lo stipendio del padre, in carcere, rischiano l’espulsione dall’Italia.

Nell’esprimere piena solidarietà anche in questo caso, il gruppo Pd invita la Giunta provinciale a “promuovere iniziative di riflessione e azione contro il fondamentalismo culturale, e, nel caso della famiglia Dafani, a farsi carico della vicenda, operando nei confronti della Regione, dei Comuni, delle organizzazioni imprenditoriali, sindacali e del volontariato laico e cattolico, per dare aiuto concreto a questa famiglia dimostrando che l’estensione dei diritti non limita la libertà di alcuno”.