Con un bilancio di oltre 4000 visitatori in sei mesi e un sito internet appositamente realizzato che permette di esplorare attraverso Google map la via Emilia d’età romana, si conclude domenica 27 giugno al Lapidario romano dei Musei civici di Modena la mostra “Mutina oltre le mura”, dedicata ai più importanti reperti archeologici ritrovati recentemente lungo il tracciato dell’antica strada consolare. Il Lapidario è aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19 al piano terra del Palazzo dei musei in via Vittorio Veneto 5 e l’ingresso è gratuito.

Fulcro dell’esposizione è l’imponente fregio con corteo marino che decorava in origine un grande monumento funerario rinvenuto nel 2007 sulla via Emilia Est, straordinaria testimonianza dell’arte figurativa romana della prima età imperiale (fine I secolo a.C.), composto da quattro blocchi di pietra con uno sviluppo sulla parte frontale di quasi cinque metri. Presenta un corteo in cui si alternano mostri marini, ippocampi e pesci aggiogati a carri o cavalcati da Nereidi e Amorini.

Il restauro, realizzato dalla ditta l’Arca, e lo studio dei vari elementi a cura di Donato Labate e Maria Grazia Maioli della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna hanno consentito di precisare le caratteristiche del monumento rendendone possibile la ricostruzione che accompagna l’esposizione del fregio. Il fregio, così come gli altri reperti lapidei, rimarrà parte dell’esposizione permanente del Lapidario romano.

Sono già pronte, invece, nelle sale del Museo civico archeologico etnologico, le vetrinette che dopo la conclusione della mostra ospiteranno gli altri ritrovamenti. Tra questi, una serie di antefisse in terracotta, cioè piccole immagini scultoree che decoravano la sommità di un santuario databile tra la fine del III e l’inizio del II secolo avanti Cristo, una delle prime testimonianze della presenza romana sul territorio modenese.

Promossa dal Museo civico archeologico e dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Emilia-Romagna, la mostra “Mutina oltre le mura” è corredata da una guida con saggi di Luigi Malnati, Ilaria Pulini e Silvia Pellegrini. Rimarrà attivo anche il sito web dedicato alla via Emilia di età romana che permette di esplorare attraverso Google map le scoperte archeologiche effettuate nel corso dei secoli lungo l’antica arteria consolare.