Domani, domenica 26 settembre, alle ore 11, a Reggio Emilia negli appartamenti della Galleria Parmeggiani (piazza della Vittoria 5), nell’ambito della ‘V Settimana della Salute Mentale’, si inaugura la mostra di Bruno Cattani dal titolo “I luoghi della follia, promossa dal Comune di Reggio Emilia e dall’AUSL di Reggio Emilia in collaborazione con il Centro di Documentazione di Storia della Psichiatria, sotto l’egida di Fotografia Europea.

L’esposizione presenta cinquanta fotografie a colori dell’artista che documentano un percorso di ricerca iniziato nel 2004 ed incentrato sull’istituzione manicomiale dopo la legge Basaglia. La sua indagine si volge alla ricerca dei segni lasciati da coloro che hanno vissuto, a volte per un’intera vita, negli ospedali psichiatrici, in luoghi intrisi delle memorie di una esistenza di sofferenza.

Con il linguaggio della creatività, l’impeccabile padronanza dell’inquadratura e l’ausilio di pochi elementi, di oggetti, di piccoli segni Cattani comunica con toccante sensibilità una verità aspra raccontando frammenti di storie tra un passato pieno di malessere e un presente che non può dimenticare la spinosa questione del disagio mentale, dei diritti degli “ammalati”, delle carenze del tessuto sociale.

Il tema della memoria è peraltro un tema caro all’artista che lo ha declinato negli anni in una serie di ricerche diverse; che si tratti di squarci di vita quotidiana, di paesaggi comuni o di musei, luoghi del tempo per eccellenza, l’occhio fotografico di Cattani lascia parlare gli oggetti, i paesaggi, le opere d’arte suggerendo con una inusuale capacità narrativa ed evocativa relazioni e dialoghi. La fotografia della memoria, pare dire Bruno Cattani, è innanzitutto quella del paesaggio, fisico e interiore.

“Il manicomio – chiarisce Cattani – è rimasto memoria viva che ha condiviso la vita dei ricoverati. Ripercorrendo gli spazi si possono percepire le tracce di ciò che è stato, memoria inquietante che tocca il senso morale più intimo di chi la osserva . La memoria implica un atto di redenzione. Ciò che è ricordato è salvato dall’annullamento. Ciò che è dimenticato è stato rinnegato. Ricercare e fotografare questi luoghi per me significa astrarli dal passato per non farli dimenticare perché la memoria di ciò che è stato è l’emozione del presente”.

Bruno Cattani nasce a Reggio Emilia nel 1964. Inizia a fotografare nel 1982 ed è fotogiornalista dall’88 collaborando con diverse riviste nazionali e testate locali. Nel 1996 partecipa a una ricerca fotografica collettiva sui Musei di Reggio Emilia, iniziando una ricerca sui “Luoghi dell’arte”. Questa ricerca lo porta a collaborare con il Musée Rodin (1999), Musée du Louvre (2000), Istituto Nazionale per la Grafica e Calcografia a Roma (2001). Dal 2004 partecipa a importanti collettive in Italia e all’estero. In seguito partecipa alla terza edizione e alla quinta edizione di Fotografia Europea a Reggio Emilia (2008 – 2010), ed espone nell’ambito di una collettiva al Musée Réattu (2009). Sue fotografie sono conservate presso Archives Photographiques du Musée du Louvre; Maison Européenne de la Photographie, Parigi; The New York Public Library for the Performing Arts; Museo Archeologico Nazionale di Napoli, per citare alcuni.

La mostra è visitabile dal 26 settembre al 17 ottobre nei seguenti orari: da martedì a venerdì 9-12; sabato e domenica 10-13 / 16-19. Chiuso il lunedì.

Ingresso libero.