“Peccato che anche una parte degli studenti modenesi abbia deciso di farsi trascinare nelle scottanti e strumentali polemiche inscenate in questi giorni contro l’innovativa Riforma del sistema universitario presentata dal Ministro Gelmini. Speriamo che il comportamento dei giovani che hanno deciso di manifestare (liberi di farlo), rimanga circoscritto nei confini del rispetto della legge, dell’educazione e del buon senso”. Lo ha affermato il Coordinatore vicario del PDL Enrico Aimi che parallelamente ha evidenziato la “discesa in campo del rettore dell’Università di Modena e Reggio. Con la sua benedizione all’annuncio degli studenti – ha aggiunto l’esponente pidiellino – il “Magnifico” ha di fatto preso posizione. Soprattutto nel momento in cui definisce “giusta” la protesta. Ne prendiamo atto. Ci auguriamo solo che a fronte della Sua discesa in campo, non ci sia invece una salita sui tetti da parte delle istituzioni modenesi. Considerati alcuni episodi recenti in cui la propaganda strumentale (senza precedenti a Modena) ha regnato sovrana dalle parti di Piazza Grande, non ci stupiremmo più di tanto se qualche componente della Giunta Comunale decidesse di indossare i panni da free climber, arrampicandosi sui tetti delle facoltà modenesi, emulando le gesta del “Bersani sul tetto che scotta”. Anche perché si tratterebbe di un’ulteriore e vergognosa strumentalizzazione propagandistica. Senza dimenticare che questo tanto vituperato disegno di legge finalmente, e per la prima volta nella storia dell’università italiana, pone al centro la meritocrazia, anche contro il “baronismo”, il nepotismo e il familismo immorale, dando concrete possibilità agli studenti e ai ricercatori più meritevoli, con un netto taglio agli sprechi. Su questi temi il PD ha scelto, invece, ancora una volta, la strada dell’estremismo, del conservatorismo sociale, dell’anacronistica difesa di privilegi che hanno portato l’Italia, nel corso degli anni, ad accumulare debito pubblico, parassitismo e inefficienza; tutto ciò alla faccia della tanto sbandierata vocazione riformista di quel partito. Ciò detto – ha concluso Aimi – speriamo di non vedere scalette penzolare dai tetti dell’Università di Modena. Ad una cosa infatti non abbia ancora assistito per completare il quadro di tutte le possibili proteste cui l’Assessore Querzè ci ha recentemente e gentilmente omaggiato: vederla con passo felpato, tra le tegole del tempio della cultura, come la gatta sul tetto che scotta. Anche per una questione di sicurezza e, soprattutto, di responsabilità: non vorremmo infatti vederci costretti a salire anche noi tra i comignoli con tanto di sacco e rete in veste di “accalappiagatti”, per salvare questi temerari che, pur di accattivarsi le simpatie di qualche studente, sono pronti a sfidare le vertiginose leggi di gravità. Ben sapendo appunto che c’è chi ha dimostrato nei giorni scorsi – megafono alla mano – una spiccata propensione al free climbing politico, grazie ad una certa dimestichezza con le arrampicate sugli specchi, specialità in cui anche i compagni modenesi sono indiscussi specialisti”.