In Italia i debiti finanziari delle famiglie a fine 2003 hanno raggiunto una consistenza pari al 25% del prodotto interno lordo. In Europa la percentuale corrispondente é il 42% e negli Stati Uniti I’82%. L’indebitamento medio delle famiglie italiane é quindi sensibilmente inferiore a quello degli altri paesi avanzati.
Questi dati sono stati presentati da Mauro Viotto, amministratore delegato di Finconsumo, nel suo intervento al convegno: “Non solo auto nuove: i business collaterali per i concessionari” organizzato dall’Università di Bologna e dal Centro Studi Promotor.
II ricorso al credito per finanziare l’acquisto di beni di consumo durevoli é in forte crescita nel nostro Paese. Nel 2003 in Italia il credito al consumo ha fatto registrare l’incremento più elevato in Europa con un tasso di sviluppo del 19,5% contro una media del 7,7%. I crediti concessi hanno raggiunto un importo di ben 32,4 miliardi di euro. Di questa ingentissima cifra oltre la metà, cioè ben 16,3 miliardi, è stata destinata ad acquisti di automobili. Nel settore auto i finanziamenti stanno avendo un crescente rilievo e hanno un’importanza determinante per consentire alla domanda di mantenersi su livelli elevati. “La quota delle auto nuove vendute ricorrendo al credito al consumo nel 2003 – ha affermato Viotto – é stata pari al 52%, mentre per l’usato i finanziamenti hanno riguardato il 17,6% delle vendite. Si tratta di percentuali destinate a crescere per allinearsi a quelle della maggior parte dei paesi economicamente avanzati”.
La forte diffusione del credito al consumo degli ultimi anni – secondo Viotto – dipende da molti fattori, comprese le difficoltà economiche che hanno fatto crescere le esigenze di finanziamento delle famiglie. II calo dei tassi ha comunque giocato un ruolo determinante in quanto ha reso possibile soddisfare le necessità di credito a costi accettabili. Molto importanti sono stati anche gli interventi che le società finanziarie hanno condotto sulle procedure di valutazione delle domande e di erogazione dei finanziamenti. Attraverso strumenti molto sofisticati come il “Credit Scoring” e il “Credit Bureau” oggi é possibile valutare l’affidabilità del potenziale cliente e concedere un credito in tempi molto stretti o addirittura in tempo reale, contenendo il rischio di insolvenza entro limiti accettabili. Ovviamente la possibilità di limitare le insolvenze ha consentito di ridurre i costi dei finanziamenti a beneficio del pubblico.
“Per quanto riguarda Finconsumo – ha sostenuto Mauro Viotto, nel corso del suo intervento all’Università di Bologna – un ruolo importante per rendere il credito al consumo sempre più rispondente alle reali esigenze della gente, viene svolto da alcune coperture assicurative che offriamo unitamente al finanziamento e che consentono l’estinzione del debito residuo quando il cliente (o i suoi eredi) si trova nell’impossibilità di pagare per morte, invalidità o perdita dell’impiego. I nostri clienti possono così affrontare con serenità l’acquisto di una nuova auto valutando l’onere della rata sulla base della loro situazione economica attuale. Se il futuro dovesse essere peggiore del previsto, la copertura assicurativa consentirà di estinguere il debito”.
Le prospettive per il credito al consumo, sia nel settore auto che in quello degli altri beni durevoli, sono di ulteriore crescita – ha affermato l’amministratore delegato di Finconsumo, Mauro Viotto, concludendo il suo intervento all’Università di Bologna – come l’esperienza di altri paesi economicamente avanzati insegna, il ricorso al credito in condizioni di ragionevole sicurezza e a costi contenuti ha un ruolo fondamentale per sostenere le famiglie e la loro capacità di spesa e nel nostro Paese, nell’attuale situazione congiunturale, il credito é essenziale per rilanciare i consumi che costituiscono un motore fondamentale dell’economia.




