La Procura di Bologna ha indagato per omicidio colposo quattro medici ed un’infermiera per la vicenda di M.L., la donna 72enne morta il 30 novembre scorso all’ospedale Maggiore di Bologna, dove era stata trasferita d’urgenza a seguito delle complicanze di un intervento per una protesi all’anca eseguito all’ospedale di Vergato. Il trasferimento in urgenza all’ospedale bolognese fu disposto dapprima con l’elicottero, che però dovette rientrare per le avverse condizioni meteorologiche. L’anziana fu così trasportata da Vergato a bordo di un’ambulanza. Nell’ospedale bolognese fu sottoposta a cure mediche che però non riuscirono ad evitare il decesso. Fu la stessa Asl di Bologna a segnalare il caso alla magistratura.

L’iscrizione sul registro degli indagati dei cinque sanitari che lavorano all’ospedale di Vergato rappresenta un atto dovuto per permettere loro di nominare i consulenti per l’autopsia, affidata al medico legale Sveva Borin e prevista nei prossimi giorni. L’esame autoptico fornirà elementi per capire con più precisione quale sia stata la causa della morte, dando così modo agli inquirenti di ipotizzare o meno eventuali colpe mediche.

“Mi pare molto strano – ha detto l’avvocato Mario Paolo d’Arezzo che difende i familiari della donna deceduta – che un ospedale come quello di Vergato non sia idoneo ad intervenire nel caso che un malato sia in pericolo di vita dopo un’operazione”. L’indagine, oltre a concentrarsi sulle cure mediche punta anche a verificare la corretta procedura delle modalità di trasporto tra il nosocomio di Vergato e quello di Bologna. “La famiglia – ha ricordato l’avvocato d’Arezzo – si aspetta verità”.