Il presidente del Gruppo consiliare Lega Nord, Stefano Tombari, ha presentato oggi una interpellanza per chiedere alla Giunta “se ritiene che Comune e Provincia debbano attivarsi, di concerto con i soggetti pubblici e privati interessati, al fine di modificare gli accordi del 2004 nel senso di definire la dismissione dell’elettrodotto Terna ed interrare quello Tav su tutto il fronte compreso tra Crostolo e Rodano, utilizzando anche i 3,3 milioni di euro risparmiati dal mancato interramento dell’elettrodotto Terna”.Tombari ricorda infatti che “gli accordi del 2004 tra Tav, Cepav, Comune e Provincia di Reggio Emilia prevedevano l’interramento delle linee degli elettrodotti Terna e Tav nel tratto compreso tra il vecchio ed il nuovo casello autostradale, ovvero nella cosiddetta area Nord che ospita le opere di Caltrava ed è ormai considerata la “vetrina” della città, con la compartecipazione finanziaria dei privati interessati, i quali dovevano contribuire per un valore di 800mila euro: in tutto circa 3,4 km di linee che interessano le aree private di Azienda agricola Marmotti-Lombardini, Immobiliare 5effe, Transcoop e Gardini”.

“Il 28 febbraio 2008 la Provincia di Reggio comunicava la disponibilità di Terna ad evitare l’interramento del proprio elettrodotto a fronte della previsione di dismettere la linea, la stessa Provincia chiedeva inoltre di destinare i risparmi per finanziare l’interramento di un ulteriore tratto dell’elettrodotto Tav – scrive ancora Tombari nella interpellanza riportando la cronologia degli eventi – il 5 dicembre 2008 TAV comunicava di non essere più nelle condizioni di curare direttamente l’interramento dell’elettrodotto Terna dichiarando inoltre la propria disponibilità a mettere a disposizione l’importo risparmiato, circa 3,3 milioni di euro, anche eventualmente per l’interramento di un nuovo tratto dell’elettrodotto Tav; il 10 febbraio 2009 il sindaco del Comune di Reggio Emilia scriveva a TAV ed alla Presidente della Provincia, per esprimere il proprio nulla osta affinché fosse la Provincia a procedere direttamente all’esecuzione dei lavori di interramento dell’elettrodotto Terna e, in alternativa, a rivedere gli accordi del 2004 “solo qualora i nuovi progetti siano migliorativi nel raggiungimento di obiettivi di qualificazione ambientale e paesaggistica dell’area e qualora si trovi l’accordo con tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti”; il 15 febbraio 2010 gli assessori Roberto Ferrari (Provincia) ed Ugo Ferrari (Comune), chiedevano a Terna di soprassedere al ritiro dell’istanza autorizzativa presso il Ministero dello Sviluppo Economico per l’elettrodotto di competenza: lo stesso giorno Terna ha rinunciato alla propria istanza di autorizzazione, di conseguenza il suo elettrodotto non sarebbe più stato interrato; nel giugno del corrente anno il Ministero dello Sviluppo Economico comunicava ai soggetti privati interessati, la chiusura del procedimento autorizzativo relativo all’interramento dell’elettrodotto Terna e conseguentemente l’Azienda Agricola Maramotti-Lombardini, essendo tra i cofinanziatori dell’opera, opponeva resistenza al Tar chiedendo di risarcimento dei danni: il 10 novembre scorso il Comune opponeva a sua volta resistenza contro Maramotti; pare che a tutt’oggi anche l’autorizzazione provvisoria per il passaggio aereo dell’elettrodotto Terna sulle aree del nuovo casello sia scaduta”.