Il capogruppo Pd in Consiglio comunale Susanna Bonettini denuncia l’incapacità di questa giunta di risolvere il problema della moschea. Ecco la sua dichiarazione.
«Forse il sindaco Caselli vorrebbe risolvere la grana della moschea ma non può. E non può perché la Lega non vuole. Insomma Sassuolo ha un sindaco “Vorrei ma non posso”, ostaggio del Carroccio. Quello che poteva essere affrontato e risolto come un semplice problema tecnico-amministrativo – quello di assegnare alla comunità islamica un luogo coperto dove andare a pregare – si è trasformato in questa città nel problema politico per eccellenza, la battaglia simbolo di un partito razzista e xenofobo, la Lega nord, che considera gli stranieri – tutti indistintamente – come un pericolo per la comunità.
Nell’aprile dello scorso anno il sindaco Caselli ha sottoscritto un accordo con l’associazione islamica Al Huda nel quale si impegnava a:
a) “operare per la piena integrazione della comunità islamica nella città favorendo occasioni di incontro e di dialogo, la realizzazione di spazi interculturali, la libertà di culto”; b) “operare congiuntamente attraverso un tavolo di lavoro comune per individuare luoghi anche in uso temporaneo, perché la comunità possa svolgere le proprie funzioni e le proprie attività religiose”; c) “promuovere confronti con le associazioni culturali, di solidarietà e religiose di Sassuolo perché l’aspirazione della comunità islamica di avere un proprio luogo di culto sia vista come ricchezza per l’intera città, spazio di integrazione e di rispetto reciproco”.
Impegni che finora sono rimasti lettera morta per l’opposizione della Lega. Non solo. Adesso il sindaco dice che il luogo di culto deve essere portato fuori Sassuolo perché gli islamici vengono anche da fuori. Ma che razza di logica è questa? A Sassuolo la percentuale di residenti di religione musulmana è molto più alta rispetto ai Comuni del distretto. Gli immigrati extracomunitari registrati a Sassuolo sono 4779 di cui oltre il 50% di cultura islamica. Come può il Comune capo distretto avere l’ospedale, le scuole superiori, la sede del centro di formazione (Cerform) e poi pretendere di “sbolognare” la moschea agli altri Comuni? Ma soprattutto, perché questo centrodestra sedicente cristiano, invece di andare alle crociate, non usa gli strumenti del dialogo e del confronto ed evita alla città lo stress di vivere perennemente in uno stato di emergenza?».