La crisi che il settore edilizio sta attraversando, in particolare nella nostra regione, deriva in parte dai pesanti vincoli di controllo presenti nelle disposizioni regionali in materia antisismica, conseguenti alla Legge Regionale del 19/2008 e ai successivi atti d’indirizzo. Disposizioni operative dallo scorso giugno.

Gli operatori del settore della provincia di Reggio Emilia e del resto della regione, lamentano la burocratizzazione del settore: iter lunghi, nuovo obblighi progettuali.

Si è arrivati all’assurdo, per la realizzazione di un’opera di modeste dimensioni il costo della burocrazia supera quello della costruzione stessa. In questo modo il sistema si blocca: il sevizio di Reggio Emilia è passato da oltre trecento pratiche nel 2009 ad una trentina di ratifiche negli ultimi nove mesi, da quando, appunto, è in vigore la nuova legge. Stanno inoltre aumentando i contenziosi tra gli studi tecnici e i funzionari dell’ex Genio civile, ora Servizio Tecnico di Bacino. Organo preposto ai controlli che preferiremmo tornasse ad assumere il nome originale, appunto, Genio civile regionale.

La procedura va rivista, è fondamentale che i cittadini siano tutelati dal rischio sismico, come è importante che il sistema edilizio non sia ingessato: i vincoli superflui vanno eliminati.

Nei comuni reggiani ubicati in zona sismica di terza categoria, gli oneri urbanistici, da giugno, sono letteralmente crollati, conseguentemente i bilanci.

Tenuto conto della dichiarata disponibilità della Giunta regionale a discutere ogni proposta tesa a semplificare e a migliorare i procedimenti amministrativi in essere, mi auguro che la normativa vari, che la burocrazia diminuisca, che si ridia respiro al settore.

Per questo abbiamo chiesto alla Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, attraverso una risoluzione firmata dai membri del Gruppo assembleare Pdl, di impegnarsi per la semplificazione dei controlli, al fine di rilanciare il settore dell’edilizia; di sveltire l’iter di approvazione delle pratiche antisismiche, eliminando, come chiesto dalle associazioni di categoria, gli inutili vincoli, obblighi che non di rado costringono il committente a rinunciare alla realizzazione dell’opera.

La Regione deve, inoltre, valutare seriamente l’opportunità di trasferire parte delle responsabilità dai funzionari addetti ai controlli ai liberi professionisti/progettisti.

L’edilizia è un settore vitale per la nostra economia, non abbandoniamolo.

Fabio Filippi