Convocato per una visita di “accertamento di invalidità”, il paziente era morto da sette mesi. A denunciare il fatto è stata la figlia dell’uomo dopo che, Il 25 marzo, ha ricevuto la convocazione, indirizzata al padre, a presentarsi al controllo.  La Direzione Generale dell’Azienda USL desidera esprimere pubblicamente alla famiglia dell’uomo – deceduto ad agosto – le più sentite scuse per quanto accaduto in merito alla convocazione.

“Si tratta di un errore increscioso, tanto più grave in quanto va a toccare la sfera affettiva ed emotiva dei familiari, che già hanno subito la perdita di una persona cara. Il disguido è stato purtroppo provocato da un mancato incrocio di dati di pratiche diverse, ma relative alla stessa persona.

La Direzione, scusandosi nuovamente, si impegna a promuovere una maggiore attenzione nell’ambito dell’organizzazione affinché simili episodi non abbiano a ripetersi”.