“Babele PD”. Questo il laconico commento di Enrico AIMI, Vicepresidente Provinciale del PDL, in merito alla nuova querelle scoppiata all’interno del PD a Modena sulla vicenda del Direzionale Manfredini. “Sembra di sognare – ha subito aggiunto – Gli eredi di quello che fu il più grande partito comunista dell’Occidente e che professavano un unico verbo, sembrano far prevalere tante lingue diverse al punto da non comprendersi più nemmeno tra di loro. Negli ultimi mesi non c’è un solo argomento di politica locale in cui non regni il caos più totale. Solo per citare alcuni esempi di emblematiche contraddizioni – ha osservato l’esponente pidiellino – è sufficiente andare con la memoria a quanto accaduto per il Parco Ferrari, per l’area Canizzaro, per le nomine al vertice Hera, per la scelta delle poltrone di comando in Fondazione, etc..etc.Tornando dunque alla questione dello stabile ribattezzato “Alcatraz” dai modenesi, non stupisce la perdurante incomunicabilità tra aree e settori dello stesso movimento politico. Si ha infatti quasi l’impressione di essere alla vigilia di un regolamento di conti interno, tra fronti contrapposti: da una parte amministratori contro politici – e viceversa – dall’altro margheritini contro querciaiuoli . Una sfida politica “florovivaistica”, complicata negli assetti dai nuovi posizionamenti, non sempre sintonici con le radici di provenienza. Un “qualche cosa”, insomma, che oggi fatichiamo a capire cosa sia: un giorno, forse, la botanica politica ci darà cos’e’. Nella tempesta che s’intravvede all’orizzonte, poi, si aggiunge anche, a complicare le cose, la presenza all’interno del vivaio del piddino sindaco di Firenze Matteo Renzi, più mano di forbice che rottamatore. Difficile dunque pensare che l'”incomprensione” tra Sitta e i suoi amici sia conseguenza di un difetto di comunicazione. In realtà siamo solo agli inizi di una guerra, ancora sotterranea, destinata a durare ancora a lungo e che finirà per danneggiare, come tutti i conflitti, non solo coloro che li combattono, ma anche e soprattutto quelli che di queste vicende non s’impicciano : i poveri cittadini modenesi. Come quelli di via Della Valle che – parlando di progetto mostro – scrivono al PDL e chiedono aiuto “contro certe politiche prive di buon senso”. E tutti gli altri che pensavano che qui le sinistre avessero coltivato fiori e invece – ha concluso AIMI – si trovano nel giardino di casa un bel campo di ortiche”.