A passeggio nel Risorgimento verso l’unità d’Italia attraverso i luoghi del centro storico cittadino più significativi dell’Ottocento estense modenese.
La camminata risorgimentale, scandita da alcuni totem esplicativi collocati in luoghi simbolici, è proposta dalla Circoscrizione 1. I pannelli sono stati sistemati questa mattina e resteranno per tutto il mese di giugno. Sono sei le tappe suggerite: da piazza Roma, sfondo al Palazzo ducale “sede del potere estense e dimora dei duchi, poi Accademia militare fondata dal modenese Manfredo Fanti, a via Fonteraso, “dove fu assassinato il capo della polizia estense, Giulio Besini, in seguito ai primi moti che partirono dalla Spagna nel 1821 e che a Modena si conclusero con la condanna di don Giuseppe Andreoli”. La passeggiata fa quindi tappa davanti alla casa di Ciro Menotti, in corso Canalgrande, dove “vengono ricordati i moti del 1831 e la congiura estense del 3 febbraio e indicata la chiesa di san Vincenzo, sepolcreto di casa d’Este”, per giungere al Baluardo di san Pietro “che nel 1848 vide sfilare la rivolta delle giunchiglie”. Un altro pannello è collocato in via dei Servi, davanti a palazzo Carandini “sede del più importante salotto liberale dell’Ottocento” e, infine, in piazza Grande dove, “dopo la prima guerra di indipendenza, venne proclamata l’istituzione della Guardia Civica” e in cui viene segnala la presenza delle prigioni all’ultimo piano del Palazzo comunale.
Il “Percorso storico nel centro” è stato realizzato in collaborazione con il Comitato di Modena dell’Istituto per la Storia del Risorgimento. Nell’ambito delle celebrazioni per il 150esimo è stata anche allestita, nella sede di piazzale Redecocca della Circoscrizione 1, la mostra “Scene di corte e di cospirazione. Modena dalla Restaurazione austro estense all’Unità”. In occasione di “Nessun dorma”, la notte bianca che si svolge sabato 14 a Modena, l’esposizione resterà aperta dalle 21 alle 24 con visite, alle 21 e alle 23, guidate dalla curatrice Graziella Martinelli Braglia.