Sei nuove aree protette sono state istituite dalla Provincia: di queste tre sono nell’area nord a Camposanto, Concordia e Medolla. Il Consiglio provinciale, infatti, ha dichiarato “aree di riequilibrio ecologico” il bosco della Saliceta a Camposanto, l’Oasi Val di Sole a Concordia e l’area S.Matteo a Medolla entrambe ricavate da ex cave; a queste si aggiungono il bosco di Marzaglia a Modena, il Fontanile di Montale nel comune di Castelnuovo Rangone e l’oasi del Torrazzuolo a Nonantola.

Il provvedimento è stato approvato nella seduta di mercoledì 15 giugno con il voto favorevole del Pd e l’astensione di Pdl e Lega nord. Le aree di riequilibrio ecologico sono zone in corso di rinaturalizzazione, situate in pianura in zone fortemente antropizzate o dove erano presenti attività estrattive, allo scopo di ripristinare, conservare e valorizzare i sistemi naturali e la loro biodiversità. Sono istituite dalla Provincia in base alla legge regionale e vengono gestite direttamente dai Comuni.

Come ha sottolineato Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente, «aumenta il patrimonio protetto modenese, un obiettivo fissato dalla programmazione territoriale della Provincia per migliorare la qualità ambientale del nostro territorio. Su queste prime sei aree i Comuni avevano già individuato diverse forme di tutela per valorizzare le specificità naturalistiche. Ora, pur non aumentando i vincoli esistenti, diamo a queste zone una valenza regionale, un riconoscimento che, tra l’altro, apre la possibilità di accedere a fonti di finanziamento riservate».

Nel corso del dibattito in Consiglio, Serena Bergamini (Pd) ha sottolineato l’importanza di un provvedimento che «concretizza quanto stabilito nella pianificazione provinciale e comunale».

Oltre alle sei nuove aree protette, nel modenese sono presenti il Parco del Frignano e quello dei Sassi di Roccamalatina, tre riserve naturali (Sassoguidano a Pavullo, Salse di Nirano a Fiorano e Cassa di espansione del Secchia) oltre ai siti della Rete Natura 2000 di interesse europeo.

Tutte le informazioni sulle opportunità per gli escursionisti e su come visitare le aree protette modenesi sono disponibili nel sito della Provincia di Modena al tema Ambiente poi cliccando su Cuore verde.

200 ETTARI DI NUOVE AREE TUTELATE ORA IL TERRITORIO PROVINCIALE PROTETTO SALE ALL’11%

Le sei nuove aree protette hanno una superficie complessiva di oltre 200 ettari: tra queste ex cave rinaturalizzate e diventate zone umide dove è possibile ammirare diverse specie di uccelli, ma anche parti degli antichi boschi che ricoprivano la pianura modenese e quasi del tutto scomparsi. Con queste nuove zone la superficie protetta del territorio modenese sale all’11 per cento

Il Bosco della Saliceta nel comune di Camposanto, ampio quasi tre ettari; rappresenta la ricostituzione (effettuata negli anni ‘80 da Provincia e Comune) di un lembo dell’antico bosco, vasto oltre 400 ettari, scomparso negli anni ‘50 per far posto all’attività agricola.

L’Oasi Val di Sole nel comune di Concordia ha una superficie di oltre 27 ettari con quattro bacini principali, due stagni, dossi, canaloni e una fitta vegetazione; importante esempio di recupero a fini naturalistici di una ex cava di argilla, l’area è diventata luogo di sosta e nidificazione ideale per diversi uccelli. Sono oltre 200, infatti, le specie che frequentano l’oasi, alcune anche piuttosto rare come la moretta tabaccata, simbolo della Val di Sole.

Anche l’area di S. Matteo nel comune di Medolla, ampia oltre 4 ettari, rappresenta un esempio di recupero naturalistico di una ex cava. Ora è utilizzata per progetti di didattica ambientale e naturalistica.

Il Torrazzuolo nel comune di Nonantola (all’interno della Partecipanza agraria) ha una superficie complessiva di oltre 130 ettari di cui 50 di bosco, il più esteso della pianura modenese dove, fino alla fine dell’800, esisteva lo storico Bosco di Nonantola. Nell’area anche zone umide di notevole interesse naturalistico con sentieri e capanni per la osservazione degli uccelli.

Il Fontanile di Montale nel comune di Castelnuovo Rangone è ampio quasi tre ettari. L’area tutela una delle ultime manifestazioni di emersione di acque di falda, un tempo molto comuni in pianura, con relativa presenza di flora e fauna tipiche di queste microzone.

Nell’area boscata di Marzaglia nel comune di Modena, oltre 46 ettari all’interno di una più ampia proprietà comunale, sono presenti rimboschimenti effettuati in tempi e modalità diverse, una zona umida e un centro servizi a carattere ambientale rivolto alle scuole e ai cittadini.