“Le nette divergenze di Sel e del resto della sinistra rispetto alle scelte del PD sui rifiuti, sulla piscina, e su altri progetti strategici per la città confermano sempre più la morte, per asfissia interna, del centrosinistra modenese. La storia non cambia dal livello comunale al livello provinciale. Non c’è accordo sulle strategie per il futuro e le poche scelte di ordinaria amministrazione sono frutto di compromessi al ribasso, motivati più dall’interesse per le poltrone che da quello dei cittadini.

Ora assistiamo anche alla divisione sull’inceneritore, culminata in una spaccatura sull’intero piano provinciale dei rifiuti, respinto in quei punti che noi abbiamo già avuto modo di contestare fin dal 2005. Sabattini, così come il compagno Pighi, non possono governare e non possono scegliere se non a costo di frantumare la già debole e finta coalizione che li sostiene”.

Lo ha affermato il Capogruppo provinciale del Popolo della Libertà, Dante Mazzi.

“Mentre altre realtà provinciali italiane reagiscono alla crisi, Modena continua ad essere involuta e a chiaccherare su se stessa, per poi non realizzare nulla. Per una città, nella quale dopo 15 anni gli amministratori parlano dell’avvio, a breve, del piano di recupero dell’ex AMC e delle ex Fonderie, non c’è speranza. La crisi delle amministrazioni che governano Modena si riflettono e provocano sempre più la crisi del nostro sistema economico e la sua incapacità di agganciare la seppur lenta ripresa in atto.

Noi stiamo lavorando per costruire, in vista del 2014, una forte e concreta alternativa di governo per invertire radicalmente il declino al quale gli amministratori di sinistra hanno condannato la nostra provincia”.