Il Padiglione Italia della 54esima Esposizione internazionale d’arte della Biennale di Venezia promuove nei chiostri di San Pietro di Reggio Emilia la mostra di 49 artisti contemporanei, nell’ambito della sezione Emilia Romagna. La mostra viene inaugurata stasera alle 21, alla presenza del curatore del Padiglione Italia, Vittorio Sgarbi, e sarà visitabile fino al prossimo 2 ottobre.
Stamattina si è svolta invece la presentazione in anteprima alla stampa, con la partecipazione del sindaco Graziano Delrio, del coordinatore del Padiglione Italia – Emilia Romagna Claudio Langone, dell’assessore ai Progetti speciali Mimmo Spadoni e della dirigente delle Istituzioni museali del Comune di Reggio, Elisabetta Farioli.
Il Padiglione Italia – Emilia Romagna è allestito a Reggio Emilia, a Parma, palazzo Pigorini e a Bologna, palazzo Fava, ed è parte del progetto collegato all’esposizione veneziana che si estende a tutte le Regioni e a tutti gli Istituti di Cultura italiani all’estero. Un progetto che si svolge in collaborazione con il ministero per i Beni e le Attività culturali attraverso la direzione generale per il Paesaggio, le Belle arti, l’Architettura e l’Arte contemporanea ed il Comune di Reggio Emilia, e che Vittorio Sgarbi, ha proposto per porre in evidenza gli artisti italiani contemporanei: “Il primo decennio di ogni secolo è un periodo particolarmente fecondo. Agli inizi del Trecento c’è Giotto a Padova, nel Quattrocento Brunelleschi, Ghiberti, Masaccio a Firenze e così via, fino alle avanguardie e al Futurismo nel Novecento. Nel primo decennio del 2000 va fatta una verifica capillare. Per questo abbiamo pensato questa esposizione in tutta l’Italia, come un’estensione del padiglione di Venezia”.
Un tributo all’arte italiana, nel 150° anniversario dell’Unità del Paese. Reggio Emilia, città del Tricolore in cui il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha aperto le Celebrazioni nazionali del 150° dell’Unità d’Italia, conferma il suo ruolo fra le città più importanti e rappresentative dell’Unità d’Italia.
“Il Pil calcola molte cose ma, come disse Robert Kennedy in un suo celebre discorso, il Pil non misura la felicità, la gioia che anche i momenti di svago, relazione e cultura possono dare. Eppure sono momenti fondamentali della vita di ciascuno. La presenza delle opere del Padiglione Italia – Emilia Romagna a Reggio, negli spazi splendidi dei chiostri di San Pietro sono un’opportunità importante di questa felicità”, ha detto il sindaco Delrio introducendo alla presentazione della mostra. “E la opportunità culturali – ha aggiunto – sono spesso opportunità anche di sviluppo economico per il territorio e la città che le propone, come a Reggio abbiamo possibilità di sperimentare. La mostra ci consente inoltre di mantenere aperti i chiostri di San Pietro fino all’autunno rinnovando, dopo Fotografia Europea, la possibilità di incontrarsi e visitare questi spazi bellissimi, che a loro volta creano altra bellezza”.
La direttrice dei Musei, Farioli, ha sottolineato che la mostra reggiana è uno dei risultati del “rompete le righe, dato quest’anno al Padiglione Italia dal suo curatore Vittorio Sgarbi, creando un ritmo espositivo intenso nella sede veneziana della Biennale, esteso alle diverse regioni italiane, sviluppando un’operazione di contatto degli artisti sul territorio. Ne è uscita una proposta espositiva aperta, fuori dagli schemi più consolidati e senza etichette identificative obbligate, ricca di sorprese e attenta all’arte locale”.
“Tutto è stato fatto senza o con pochissimi soldi: in Italia oggi funziona così – ha detto il coordinatore del Padiglione Italia-Emilia Romagna, Langone – In Emilia Romagna viviamo in una condizione di piccolo privilegio, perché abbiamo a disposizione spazi espositivi come questi chiostri. In altre regioni non è così scontato. E non abbiamo avuto ‘sponsor’ speciali, per la scelta degli artisti che espongono nelle mostre dell’Emilia Romagna. A palazzo Pigorini, a Parma, luogo prestigioso ma non vasto, esponiamo opere di pittura; a Reggio Emilia, nei bellissimi e spaziosi chiostri di San Pietro, abbiamo collocato le opere tridimensionali, oltre a quelle di fotografia data l’importanza di Reggio per quest’arte, e ad alcune opere pittoriche di autori reggiani e ferraresi”.
Il mercato dell’arte, ha spiegato Langone, “è generalmente fermo in Italia, ma in Biennale qualcosa si è mosso. Diverse opere esposte, di autori magari non celebri, sono state apprezzate e vendute. E’ avvenuto anche per opere esposte a Reggio. Credo che anche questo sia stato un contributo positivo del Padiglione Italia di quest’anno, uscito da certi percorsi e procedure di individuazione delle opere, nella consapevolezza che l’acqua passata non macina più. Sarebbe bello tornare al tempo delle commissioni: il committente che richiede un’opera per sé a un artista, di certo la ama e la apprezza. Vi sono ancora artisti disponibili a ricevere commissioni da chiunque, in grado di creare opere di pregio, acquistabili a prezzi tutto sommato accessibili: serve conoscerli, scoprirli. Importante, in ogni caso, è che l’acquirente di un’opera d’arte non debba banalmente soddisfare un bisogno di investimento, ma ami l’opera, sappia che quell’opera farà vivere meglio la sua vita. Questo modo di porsi farà amare e rispettare lo stesso artista e la sua arte per quel che è: un’espressione profondamente umana, faticosa, densa di un contenuto che è anche artigianale”.
COME È NATA LA MOSTRA – L’esposizione degli artisti italiani nel Padiglione Italia del 2011 è infatti una vasta ricognizione di pittori, scultori, fotografi, ceramisti e video artisti viventi e operanti negli ultimi dieci anni e consente di conoscere la produzione artistica contemporanea secondo un criterio appunto innovativo. Quest’anno in maniera particolare si tratta di un avvenimento senza precedenti, poiché nell’ambito delle celebrazioni per il 150° dell’Unità d’Italia, l’esposizione coinvolge tutte le Regioni italiane, con l’istituzione dei vari padiglioni regionali – Camillo Langone è coordinatore del Padiglione Italia-Emilia Romagna – e tutti gli Istituti di Cultura Italiani all’estero.
Le opere sono esposte nelle città più importanti e prestigiose del nostro Paese, consentendo una visuale globale, che porta a indagare a fondo la creatività italiana nel territorio. Il progetto è finalizzato a tracciare una mappatura, mai realizzata prima, della storia dell’arte contemporanea in tutte le sue declinazioni. Un catalogo di 1.500 pagine raccoglie il lavoro di tutti questi artisti.
Una commissione di studio nazionale ha raccolto e valutato il lavoro di migliaia di artisti, al fine di individuare quelli più rappresentativi, oltre 1.000. Sono state considerate le indicazioni di intellettuali, che hanno indicato artisti a loro noti.
L’Amministrazione comunale di Reggio Emilia – servizi Progetti speciali e Cultura – ha accolto con grande interesse la proposta di Padiglione Italia – Emilia Romagna, garantendo la realizzazione e la promozione di una mostra di opere di grande levatura. L’allestimento è avvenuto con la collaborazione di Seconda Linea – Officine creative.
GLI ARTISTI CHE ESPONGONO AI CHIOSTRI – Gli artisti che espongono ai chiostri di San Pietro di Reggio Emilia sono 49 e tutti provenienti dalla regione Emilia Romagna:
Gabriele Amadori, Marco Arduini, Giorgio Balboni, Vincenzo Baldini, Cesare Baracca, Alfonso Borghi, Marina Burani, Maurizio Camerani, Daniela Carletti, Marcello Carrà, Daniele Cestari, Antonella Cimatti, Dallavalle & Guerrieri, Paolo Delle Monache, Giovanni Delvecchio, Maurizio Delvecchio, Mirco Denicolò, Paola De Pietri, Francesca Fabbri, Ilario Fioravanti, Franco Fontana, Ivo Gensini, Federico Guerri, Pietro Iori, Andrea Magnani, Cristiano Marchetti, Danilo Melandri, Sergio Monari, Francesco Nonino, Matteo Pagani, Gianni Pezzani, Luca Piovaccari, Leonardo Pivi, Maurizio Romani, Aldo Rontini, Andrea Salvatori, Andrea Samaritani, Massimo Sansavini, Maria Luisa Scaramelli, Graziella Schenetti, Antonio Sgroi, Cristiano Tassinari, Angelo Titonel, Sabrina Torelli, Alfonso e Nicola Vaccari, Daniele Vezzani, Giovanni Zaffagnini, Christian Zucconi.
La mostra è anche una straordinaria opportunità per visitare i chiostri di San Pietro, recente sede espositiva di Fotografia Europea, complesso parte di un antico monastero benedettino, costruiti nel Rinascimento – il chiostro grande con la probabile supervisione di Giulio Romano – e al centro di un importante restauro.
Giorni e orari di apertura della Mostra, che è a ingresso gratuito: dal 19 al 22 luglio, dalle ore 19 alle 23. Sabato 23 e domenica 24 luglio, dalle 10 alle 13 e dalle 18 alle 23 Dal 25 luglio al 2 ottobre. Il mercoledì e il venerdì dalle ore 19 alle 23.