Nella cerimonia di “traslazione ferroviaria” delle spoglie del Milite Ignoto nel novembre 1921 – ripetuta in questi giorni con sosta a Bologna – da Aquileia all’Altare della Patria (il “Vittoriano”), il ruolo di Alfiere portabandiera al seguito della salma fu assegnato al neo Tenente dei Carabinieri Martino Veduti di Pavullo, in quel momento Comandare della Tenenza di Fossano (CN).
La vicenda di Martino Veduti (cui sono dedicate le pagine 157-160 del libro “C’è urgente bisogno di Carabinieri …. 1859-1861 – edito da Il Fiorino*) è stata ricordata dall’Associazione Nazionale Carabinieri della Provincia di Modena con il Presidente della Sezione di Pavullo, M.llo Mario Puglia, ed il nipote di Veduti, Alberto.
Il motivo per il quale tra tanti decorati della Grande Guerra fu scelto Martino Veduti, che la Medaglia d’Oro al Valor Militare la ricevette da Brigadiere in forza a Lugo di Ravenna il 14 agosto 1818 dalle mani del Presidente del Consiglio Vittorio Emanuele Orlando (quello che pronunciò in Parlamento la frase “Resistere … resistere … resistere”, dopo Caporetto) è nei tanti “valori” – tipici della “carabinierità” che il Veduti esprimeva.
Quando ricevette la Medaglia d’Oro, aveva già ricevuto un Encomio per meriti nel “soccorso” a cittadini, aveva già ottenuto una Medaglia d’Argento per azioni contro la criminalità, si era offerto volontario ed era divenuto pilota militare. La Medaglia d’Oro fu concessa “Motu proprio” dal Re per essersi precipitato da solo in una “polveriera” con grande quantità di munizioni ed esplosivi destinati al fronte ed aver strappato con i denti la miccia accesa da “pacifisti” locali che, allora, operavano a favore degli Austriaci.
Ma la vicenda del Veduti non finì con il ruolo di Alfiere fino alla tomba del Milite Ignoto.
Da pensionato, in provincia di Alessandria, fu “Comandante partigiano” (insieme al figlio Melchior, scomparso nei mesi scorsi ad Anzola di Bologna) e poi incaricato dal Governatore inglese della provincia di riorganizzare le forze di polizia. Concluse definitivamente la “carriera” da Presidente della Sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri. Il figlio Melchior è stato iscritto sino al corrente 2011 all’ANPI di Pavullo dove, al padre, sono intitolate sia la Caserma sede del Comando di Compagnia che la Sezione ANC.
*) La “Domenica Illustrata” del 22 settembre 1919 dedicò in copertina al Veduti ed al suo gesto la “tavola” del famoso Achille Beltrame (riprodotta nel citato libro)