Pensioni sociali facili agli extracomunitari e casse vuote all’Inps. È ora di dire basta. Risoluzione in Regione. Dopo la denuncia nei giorni scorsi dei consiglieri Aimi, Vecchi e Bartolini, il gruppo consiliare del PDL presenta una risoluzione in Regione per bloccare i vitalizzi a chi è ritornato nel proprio paese d’origine e, soprattutto a coloro che non ne hanno diritto.
In un momento difficile come questo – spiega Enrico Aimi, vicepresidente dell’Assemblea legislativa – non è piu’ assolutamente tollerabile e sostenibile l’opportunità offerta agli stranieri che hanno compiuto i 65 anni ed hanno un reddito minore a 5.000 euro, di ottenere un vitalizio di 550,50 euro per ben tredici mensilità.
Non stiamo disquisendo di pochi casi isolati, ma di ben 1.944 immigrati in regione che percepiscono oltre 7.000 euro all’anno.
In molti casi, una volta ottenuta la pensione, questi over 65enni tornano nel loro Paese d’origine, dove, con il vitalizio pagato dai cittadini italiani, vivono da agiati, visto che in Tunisia, Marocco, Albania e Romania l’assegno di 550,50 euro mensili corrisponde al doppio dello stipendio medio.
Il paradosso – che costa in Emilia-Romagna ben 13 milioni di euro – è frutto della politica dei ricongiungimenti familiari prevista dalle sinistre con la legge Amato, e che il governo Berlusconi era riuscito a correggere chiedendo il requisito di almeno 10 anni di permanenza continuativa e legale in Italia.
Questo intervento del centro-destra – spiega il coordinatore vicario del PDL – si è rivelato efficace e provvidenziale per le casse dell’Inps, poiché mentre nel 2008 gli assegni sociali liquidati agli stranieri in Emilia-Romagna erano il 37% del totale, nel 2010 la percentuale è scesa al 22,1%.
Questa – tuona Aimi – è una battaglia cui non possiamo abdicare e che combatteremo fino in fondo chiedendo al Governo Monti di continuare sulla strada del rigore e di isolare quelle forze di Sinistra che hanno scaricato i vitalizzi agli stranieri sulle spalle dei contribuenti italiani pur di conquistare il consenso elettorale degli immigrati, aprendo una falla sempre piu’ grande nel debito pubblico .
Per questo abbiamo presentato una risoluzione in Regione, cosi’ vedremo chi sta dalla parte delle chiacchiere chi da quella dei fatti. Anche per rimanere in sintonia coi tempi – ha concluso Aimi – dobbiamo far saper in giro per il Mondo che se non si sono versati i contributi, l’Italia non e’ piu’ il Paese di Babbo Natale “.