Il Congresso nazionale di Federmanager, che si concluderà domani a Bologna, con l’85% dei consensi, ha rieletto Giorgio Ambrogioni alla presidenza dell’organizzazione. Faranno parte della squadra di vertice Carlo Poledrini, nel ruolo di vicepresidente, e Giangaetano Bissaro, in qualità di tesoriere. “Considero – ha dichiarato a conclusione della votazione il neopresidente – questo ampio attestato di stima da parte dell’assemblea come un invito preciso all’impegno e alla responsabilità. Domenica il governo incontrerà le parti sociali su temi chiave per il futuro del paese, come le tasse e il welfare. E’ il primo passo decisivo. Ma non possiamo fermarci a questi due versanti di certo strategici. Se vogliamo rinnovare la macchina dello Stato e rispondere alle esigenze di una società in movimento, l’esecutivo non potrà trascurare il disagio occupazionale e la grande questione di un ricambio generazionale, che da noi è da troppo tempo bloccato.
E’ finita l’era delle contrapposizioni ideologiche, occorre inaugurare un diverso metodo, che deve vedere le parti sociali attive e coese, in una parola pronte a entrare nel merito dei provvedimenti economici, di misurarsi con i problemi reali, fornendo al governo tutti gli elementi utili per mettere a punto una strategia efficace di contrasto della crisi”.Facendo eco alla preoccupazione espressa nelle ultime ore dal ministro Passera sul rischio recessione, Ambrogioni ha anche espresso sostanziale fiducia nell’azione di risanamento dei conti pubblici che sta intraprendendo il neo-premier, Mario Monti: “A una condizione però: che sappia trovare un corretto bilanciamento tra rigore, equità e crescita”. Tante le questioni affrontate nel discorso programmatico a partire dalla lotta senza quartiere all’evasione fiscale, alla corruzione e al sommerso: “E’ inconcepibile – ha detto con forza Ambrogioni rivolgendosi all’assemblea dei delegati – che in questo paese si calcoli in 120 miliardi di euro l’anno l’evasione fiscale e che il costo della corruzione debba valere 60 miliardi di euro l’anno, in un quadro generale che vede un terzo dell’economia sommersa. Un cancro sociale di queste proporzioni non possiamo più permettercelo. C’è bisogno di competenza ed etica manageriale, di investimenti nell’education, di modificare una legge elettorale che ha tolto sovranità agli elettori, di liberare le imprese da un eccessivo carico fiscale, e di colpire le rendite e le troppe riserve indiane fuori controllo che ancora esistono e che ostacolano lo sviluppo”. Un triennio di sfide attende il nuovo mandato presidenziale, avverte, che parte dalla politica industriale, a lungo latitante: sarà necessario elaborare nuove chiavi di lettura della questione meridionale, contrastare i processi di privatizzazione fino ad oggi prevalentemente finalizzati a fare cassa senza rafforzare il sistema Italia, affrontare il nodo irrisolto del nostro capitalismo, facendo comprendere che il manager competente può essere una risorsa per il rilancio del paese. “L’Italia non è un outlet a disposizione di competitori esteri interessati solo al mercato di casa nostra”.
La realizzazione di un programma così ambizioso richiederà la messa a punto di un nuovo modello di relazioni industriali e della rappresentanza. Su questo delicato terreno il lavoro è già cominciato con la creazione di un nuovo soggetto sociale: la ‘Costituente manageriale’, che si può considerare il primo passo verso la costruzione di una nuova grande autorevole confederazione unitaria aperta a tutta la dirigenza pubblica e privata e alle altre professionalità. “Se da un lato è necessario guadagnare punti di Pil per riavere un posto nel mondo – ha concluso Ambrogioni – è anche vero che se crediamo all’Europa dobbiamo dare valore alla contaminazione tra culture e professionalità, favorendo il confronto tra diverse esperienze manageriali, che sappiano misurarsi con la legislazione comunitaria. La crisi può avere un effetto rigeneratore, a patto di ripartire dai valori del dialogo. Uno sforzo che dobbiamo compiere tutti. Il cammino della crescita si percorre sempre insieme agli altri”.