“A riguardo delle ultime dichiarazioni di coloro che continuano a citare reati penali nel passato dei due fratelli rinchiusi nel Cie, chiediamo di fornire incartamenti e documentazione a sostegno delle loro affermazioni – così Cécile Kyenge, responsabile nazionale della rete Primo marzo, a seguito dei due comunicati stampa usciti ieri e oggi da parte di Pdl e Lega Nord – Se vi sono carichi pendenti per reati penali, cosa che non risulta dalla documentazione in nostro possesso, dovrebbero essere in carcere e non in un Cie: per i piccoli reati che possono aver commesso queste persone hanno già pagato in passato come ci ha confermato il loro legale. Ricordo, inoltre, che nell’ottobre 2010 fu presentato un odg in provincia proprio sul tema della sanatoria del 2009, contenente misure volte all’emersione del lavoro nero, in cui si chiese l’allargamento a più ampie categorie di lavoratori, non solo relative al lavoro domestico, con la conseguente risposta negativa da parte del Pdl locale e del governo centrale.
I successivi decreti flussi, poi presupponevano che il lavoratore fosse all’estero o dovesse tornare in patria: ma come avrebbero potuto rientrare se erano privi di passaporto? – E continua ribattendo – Carlo Giovanardi, poi, prima di fare dichiarazioni dovrebbe controllare i dati dell’anagrafe di Sassuolo, governata dal centro destra e non dal centro sinistra: dalla dichiarazione del Senatore si evince che, il Cie sia un carcere per illeciti amministrativi. Se c’è già stata una identificazione perché sono nel Cie? Riguardo invece all’espulsione immediata proposta da Manfredini della Lega Nord, riproponiamo la domanda: verso quale nazione dovrebbero essere espatriati?”.
Si rinnova l’appuntamento in occasione della prima udienza: lunedì 12 marzo alle ore 8.30, in via San Pietro 1 a Modena, assieme alla società civile, Forum immigrazione provinciale Pd, Arci, Italia sono anch’io, LasciateCIEntrare, associazione GiùleFrontiere, e i comitati Primo marzo, Cgil, associazione Dawa, associazione Donne nel mondo, per un presidio davanti al giudice di pace e per continuare a sensibilizzare la popolazione con una petizione per il loro rilascio immediato e la loro regolarizzazione.
Si può aderire alla petizione on line L’Italia sono anche Andrea e Senad dal sito: http://www.petizionepubblica.it/?pi=P2012N21826