Sono allarmanti di dati che arrivano dal Centro Studi di Confesercenti Modena – Osservatorio Lavoro. Dalle 1500 piccole imprese monitorate operative nei settori del commercio, del turismo e dei servizi, rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente, il primo trimestre 2012 ha fatto registrare una flessione dell’occupazione di 4 punti percentuali. Un quadro in deciso aggravamento rispetto alle rilevazioni precedenti in cui si riscontrava un calo più contenuto degli addetti, mentre risultava già in marcato peggioramento, il dato relativo alle ore lavorate. Contrazione, protesa a mostrare anzitutto che l’attuazione della strategia di diminuzione del monte ore nel tentativo di salvaguardare il più possibile il numero di lavoratori occupati, ora purtroppo risulta essere non più sufficiente. Accanto al dato dell’occupazione emerge inoltre la forte diminuzione delle ore di Cassa Integrazione, in calo dell’84%. Ma non si tratta di un segnale positivo; la riduzione è imputabile piuttosto al fatto che le imprese che avevano attivato gli ammortizzatori sociali, hanno dovuto cessare i rapporti di lavoro non intravvedendo possibili sbocchi positivi a breve e a medio termine.
Focalizzando l’attenzione sui settori in esame, nel periodo gennaio-marzo 2012 l’occupazione è contrassegnata ovunque da segni negativi. Nel commercio al dettaglio di generi alimentari, il decremento degli occupati è stata del 5,4%. Varia di poco la situazione tra gli esercizi commerciali di vendita di prodotti extra alimentari: – 4% la diminuzione degli addetti nel settore.
Qualche timido segnale positivo arriva dal commercio all’ingrosso, che registra un +1,2% di occupati, frutto in primo luogo di concentrazioni aziendali, che hanno però come contraltare la scomparsa dal mercato di molte micro imprese. In questo settore è in atto un processo di fusione e strutturazione che, almeno parzialmente, riesce ad assorbire la disoccupazione causata dalla scomparsa delle imprese più piccole. Si evidenzia poi una certa dinamicità di alcune importanti imprese del comparto che riescono a trovare nuovi sbocchi di mercato anche all’estero.
Merita invece una particolare riflessione l’andamento del settore dei pubblici esercizi e del turismo che segna una diminuzione del personale impiegato del -4,9%, dato accompagnato da un forte calo delle ore lavorate: -8,2%, rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno. Numeri che segnalano come questo sia uno dei settori, investiti dalla crisi con maggior ritardo rispetto ad altri, ma ora esposto in maniera decisamente più pesante. Solo la forte dose di flessibilità presente in molti contratti di lavoro, tipici del settore, riesce a scongiurare almeno per ora, un crollo degli lavoratori ancor più accentuato.
Pesantemente in contrazione anche l’occupazione nel settore dell’intermediazione, con particolare riferimento agli agenti di commercio, ed immobiliari: -14.2%, nel periodo gennaio-marzo 2012. Incidono pesantemente le gravi difficoltà del mercato immobiliare, nonché i processi di ristrutturazione della filiera distributiva che generano rapporti commerciali diretti tra produzione e rete distributiva.
“Un quadro d’insieme in cui emergono dati in pesante aggravamento sul fronte dell’occupazione, risultato di una perdurante crisi nella domanda di beni e consumi da parte delle famiglie – rileva Confesercenti Modena – La continua contrazione dei margini operativi, associata alla mancanza di prospettiva di crescita a breve e medio termine, costringe oggi le imprese del terziario a ridurre in maniera significativa anche il costo del lavoro, rinunciando in tutto o in parte ad una risorsa fondamentale e sulla quale avevano investito, qual’è il personale dipendente. Queste imprese si stanno pericolosamente avvitando: costrette a disinvestire, rischiano di pregiudicare ancor più il loro futuro. Una situazione pericolosa che se non contrastata in tempi brevi da politiche di sostegno alla crescita ed ai consumi, oltre che da una riforma del lavoro non penalizzante per le piccole imprese, può in un futuro nemmeno tanto lontano determinare la perdita di un patrimonio economico e sociale, che da decenni ha sostenuto l’economia del paese e soprattutto del nostro territorio”, conclude Confesercenti.