Da una primissima e molto parziale stima è pesantissimo l’impatto che gli eventi sismici dei giorni scorsi hanno avuto sull’intero comparto economico produttivo dell’area nord del territorio modenese. Bilancio destinato ad aumentare enormemente e quindi a peggiorare con ogni probabilità nelle prossime settimana, quando sarà possibile avere una valutazione più pertinente dei danni.
Nonostante la gravissima situazione d’insicurezza che permane nella zona per il perdurare dello sciame sismico, gli imprenditori modenesi, pur con le possibilità ridotte – nella stragrande maggioranza dei casi, al minimo – stanno cercando con ogni mezzo, di riprendere la propria attività lavorativa.
Uno sforzo che va sostenuto al meglio per mettere in grado di riprendere nel minor tempo possibile l’attività produttiva.
A tal proposito c’è sicuramente apprezzamento riguardo alle prime decisioni assunte ieri al Consiglio dei Ministri quali, la proroga dei pagamenti IMU per gli edifici inagibili, nonché la dotazione di 50 milioni di euro alla Protezione Civile. Decisione che però a tutt’oggi appare largamente inadeguate. Il sistema economico dell’area nord, per potersi riprendere in tempi relativamente brevi ha necessità urgente di ben altro. L’IMU deve essere prorogate per tutte le attività imprenditoriali danneggiante dal sisma non solo a livello strutturale, ma anche quelle colpite negli strumenti di impresa, nei macchinari oggi inutilizzabili e nelle merci non più commerciabili e quindi impedite nella loro attività. così come riteniamo necessaria la proroga di tutti gli adempimenti, le scadenze, i tributi e i contributi, dovuti dalle imprese, e la sospensione degli adempimenti burocratici che possono ostacolare i trasferimenti temporanei delle attività. Crediamo inoltre che il Governo non possa sottrarsi ripristino del fondo di solidarietà nazionale, così come pressantemente richiesto dal governatore della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani e dai sindaci la decisione in tempi rapidi di allentare il patto di sostenibilità per i comuni interessati dal sisma.
Gli imprenditori modenesi come da loro tradizione stanno reagendo laddove non mancano le condizioni – anche se precarie – per riprendere l’attività lavorativa. E non si risparmieranno neppure nei mesi a venire. Tuttavia hanno l’assoluta esigenza di essere meglio supportati da una disponibilità del governo che deve andare ben oltre a quanto predisposto fino ad ora dal Consiglio dei Ministri.