Cena al ristorante “La Paggeria”, via Rocca 16 a Sassuolo con ritrovo presso la chiesa di San Giuseppe, in piazzale Teggia, per la visita guidata a cura di Luca Silingardi, storico dell’arte, e alle 22.30 per il concerto d’organo di Francesco Scarcella. Questa la sintesi della serata che unirà martedì 28 Agosto la rassegna “Armoniosamente” con La notte dell’arte.
Nel dettaglio:
La conferenza itinerante
LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE E I SUOI TESORI D’ARTE a cura di Luca Silingardi
La chiesa di San Giuseppe possiede un prestigioso arredo pittorico. Nel presbiterio, oltre al San Giuseppe in gloria di Antonio Giarola commissionato da Costanzo Teggia, le pareti accolgono quattro tele di fi ne ‘600 con storie della Vergine e di San Giuseppe: l’Annunciazione con la visione di San Giuseppe, lo Sposalizio di Maria, la Visitazione e il Trapasso di San Giuseppe. Cospicue famiglie sassolesi ebbero qui altari e sepolture: i Pacciani commissionarono la seicentesca Crocifi ssione coi Santi Mauro, Agata, Biagio e Apollonia, ora nella seconda arcata di destra; Lazzaro e Isabella Fenuzzi, rivolgendosi al servita Osvaldo Micheli del Friuli, si fecero ritrarre nelle vesti di San Francesco di Paola e della Beata Giuliana Falconieri, accanto a Santa Rosalia, in atto di adorare la Trinità, nella pala ora collocata nella prima arcata di destra. Emerge inoltre la Madonna del Merlo, affresco databile alla metà del XV secolo, ora a ridosso del presbiterio, accanto alla porta verso il chiostro, già sugli spalti del medievale castello di Sassuolo. Ore 21.30 ritrovo in piazzale Teggia. Partecipazione gratuita Per chi lo desidera, la visita è preceduta da una cena inserita nell’iniziativa La notte dell’arte. Info e prenotazioni: URP tel. 0536 1844801; urp@comune.sassuolo.mo.it. 
La cena si svolgerà alle ore 20 al ristorante “La Paggeria”, a menù e prezzo concordato di euro 25 a persona, con prenotazione obbligatoria.
Il concerto
di FRANCESCO SCARCELLA – ORGANO – Chiesa di San Giuseppe – ore 22.30
I Servi di Maria, chiamati a Sassuolo da Eleonora Bentivoglio, vedova di Giberto Pio di Savoia, edifi carono il tempio nel secondo decennio del ‘500. Ampliato tra il 1560 e il 1565 con le cappelle di sinistra, si arricchì nel 1645 del presbiterio e del coro, commissionati dal nobile Costanzo Teggia, nel gusto del classicismo scenografi co che è declinazione emiliana del barocco. La zona presbiteriale, coperta da cupola con rilievi degli Evangelisti nei pennacchi e fregiata dello stemma dei Teggia, è conclusa dal coro a emiciclo; al centro, la tela con San Giuseppe in gloria fra San Costanzo Vescovo e San Filippo Benizzi, dipinta nel 1645 dal veronese Antonio Giarola. Tra i sontuosi arredi, la cassa lignea dell’organo di Antonio Colonna del 1655, progettata dall’architetto ducale Bartolomeo Avanzini e intagliata dal servita Carlo Guastuzzi, autore anche delle due statue alla sommità: San Filippo Benizzi e il Beato Gioacchino da Siena, entrambi dell’ordine servita.




