La raccolta di firme per il referendum consultivo richiesto dalla Lega Nord di Zola Predosa sulla realizzazione o meno della nuova biblioteca comunale ha raggiunto il suo scopo: già protocollate in Comune le prime 250 firme, abbondantemente oltre il quorum di 180 richiesto dallo statuto comunale. Ed entro l’8 settembre, giorno di scadenza del periodo di raccolta, la Lega Nord conta di protocollarne altrettante.
La domanda che sarà posta ai cittadini è: “Volete mantenere nei prossimi programmi triennali delle opere pubbliche dell’amministrazione di Zola Predosa la ‘Realizzazione Nuova Biblioteca Comunale’ per un importo stimato dei costi di 3,8 milioni di euro?”
Il progetto della Nuova Biblioteca era rimasto nel cassetto fin da quando nel lontano 1997 si era indetto il concorso di idee per la riqualificazione del centro del capoluogo, concorso il cui progetto vincitore prevedeva l’opera in oggetto. La Lega Nord ha avviato questa raccolta di firme dopo aver appreso che a 15 anni di distanza si intendeva procedere con la realizzazione.
“Le esigenze del paese sono completamente cambiate in questi 15 anni” afferma il consigliere comunale della Lega Nord Francesco Lari. Fra le obiezioni espresse dal consigliere anche la “riqualificazione della vecchia biblioteca che si è conclusa l’anno scorso con un investimento di 185mila euro, i costi di gestione del nuovo complesso che non sono stati quantificati ma che si suppone essere decisamente rilevanti e il fatto che l’area di fronte alla vecchia Coop prescelta per la realizzazione sia l’unico posto dove potrebbe emergere un sottopassaggio che colleghi il nuovo comparto C4 al centro del paese, esigenza molto sentita in paese ed oggetto di svariate raccolte di firme in passato”.
Il consigliere regionale del Carroccio Manes Bernardini rincara la dose: “Nell’attuale congiuntura economica tirare fuori dal cassetto dei progetti pensati un’era geologica fa non è negli interessi della popolazione. Zola Predosa ha già una biblioteca, e a pochi chilometri di distanza sorge la Casa della Conoscenza di Casalecchio, non ci sembra che questo progetto sia un’esigenza primaria del territorio in un momento in cui la crisi e la sua mala gestione da parte del governo sta costringendo a tagliare servizi e ad aumentare le imposte comunali”. Bernardini esprime anche soddisfazione per “questo esperimento di democrazia diretta promosso dalla Lega Nord, uno dei primi esempi in questo senso nella Provincia e una prima assoluta per Zola Predosa”.
La discussione si sposta adesso sulle modalità di realizzazione del referendum. Lo statuto comunale prevede infatti che data del referendum e modalità di effettuazione siano decise dal consiglio comunale. I promotori della Lega Nord propongono una soluzione a “costo zero” per tenere conto del difficile momento economico della amministrazioni locali. In particolare si propone che il referendum venga effettuato con un’unica sezione costituita nella sede comunale a cura degli impiegati dell’ufficio elettorale, aperta nei normali orari di ufficio. In questo modo gli unici costi sarebbero quelli della carta su cui stampare le schede e delle urne di cartone. Per compensare l’unica sezione si potrebbe estendere la durata della votazione su un paio di settimane. Su questa e altre possibili soluzioni dovrà comunque decidere il consiglio comunale, la cui prima riunione dovrebbe tenersi entro fine settembre.