Il mercato immobiliare dell’Emilia-Romagna ha avuto nel 2004 una delle migliori perfomance a livello nazionale (preceduta solo dall’ Umbria). Il fatturato del settore residenziale e’ stato pari a 12,35 miliardi di euro, con un incremento del 26% rispetto al 2003. Per il 2005 si stima un ulteriore incremento del 12%, toccando i 13,8 miliardi di euro.
Lo stima l’istituto di ricerca Scenari immoboliari che a Bologna, nell’ambito della ‘Prima giornata delle residenza’, presenta uno studio sul mercato residenziale in oltre 8.000 comuni italiani.
Nel corso degli ultimi cinque anni infatti le compravendite nella regione sono aumentate del 33% e i prezzi mediamente del 27%. Le prospettive per il 2005 sono di un ulteriore consolidamento del mercato positivo, anche se i ritmi di incremento sono inferiori al periodo precedente. Per quanto riguarda la citta’ di Bologna, si conferma tra le piazze piu’ vivaci d’ Italia, con un fatturato di circa due miliardi di euro, circa il doppio rispetto al 2000.
Particolarmente elevata la crescita delle quotazioni negli ultimi cinque anni: piu’ 55% medio, con punte del 70% in centro.
Piu’ lento l’ andamento delle compravendite che, in media, e’ cresciuto dell’ 1,3% annuo dal 2000, con quasi tremila case scambiate ogni 12 mesi.
La maggior parte dei comuni della regione, a cominciare da Bologna, si colloca, per lo studio di Scenari Immobiliari, all’ interno gruppo dei comuni ”in frenata”. Si tratta di quei comuni che hanno avuto un lungo ciclo immobiliare positivo. Sono cresciuti piu’ della media nazionale negli ultimi anni e iniziano a manifestare segnali di cedimento soprattutto sul versante della domanda. Infatti la popolazione diminuisce ed e’ superiore alla media nazionale il grado di invecchiamento della popolazione, mentre rallentano i flussi migratori. Sul lato dell’offerta si tratta di comuni che hanno visto una forte crescita delle nuove costruzioni, maggiore della media nazionale.