AGCI, Confcooperative e Legacoop Modena celebrano, assieme a tutti i modenesi, l’Anno Internazionale delle Cooperative: una grande festa collettiva, con il Patrocinio del Comune di Modena, che prenderà il via ufficialmente sabato 3 novembre alle 21 alla Chiesa di San Carlo a Modena con uno spettacolo ad ingresso gratuito che avrà come protagonista principale Ivano Marescotti e i suoi sempre affascinanti monologhi. La serata, condotta da Andrea Barbi e realizzata in collaborazione con ERT, sarà anche l’evento inaugurale della mostra “Percorsi di Cooperazione” che dal 3 al 22 novembre vestirà di colori, parole e immagini i portici del Centro Storico di Modena.
“ Volevamo trovare un modo – spiegano i presidenti Mauro Veronesi (AGCI Modena), Gaetano De Vinco (Confcooperative Modena) e Lauro Lugli (Legacoop Modena) – per celebrare questa ricorrenza straordinaria assieme alla nostra Comunità, alle persone, e far loro conoscere da vicino quel patrimonio di capacità, competenze, valori e passione che i soci e i dipendenti delle cooperative rappresentano tanto per il tessuto socio-economico e culturale modenese, quanto per la comunità nazionale e internazionale. A Modena sono decine di migliaia i soci e i lavoratori di imprese cooperative che operano nei settori della produzione e lavoro, dell’agroalimentare, dell’abitazione, del consumo e della distribuzione, del welfare sociale e sociosanitario, del credito, dei servizi, del turismo, dello sport, della cultura ecc. Per questo, abbiamo deciso di portare lungo le strade del centro storico scene di cooperazione quotidiana, in cui tante persone – non solo soci e dipendenti ma anche utenti – si ritroveranno. E ribadire, al contempo, i principi alla base dell’agire cooperativo: partecipazione, occupazione, radicamento territoriale, bene comune, pari opportunità, uguaglianza, merito…”.
La mostra “Percorsi di Cooperazione” si sviluppa in 3 sezioni: “Dove vola il calabrone”, dedicata alle scene di cooperazione quotidiana, lungo il portico di Via Farini; “Le parole-chiave della cooperazione”, i principi alla base dell’agire cooperativo, sotto il portico di Piazza Grande; e “La storia in 16 tappe” lungo via Emilia Centro ai lati di Piazzetta delle Ova, con una selezione di date che hanno fatto la storia dell’associazionismo cooperativo nazionale e modenese.
La scelta del calabrone, come simbolo delle iniziative modenesi, è un voluto contributo alla grande figura del cooperatore modenese Ivano Barberini, prematuramente scomparso, che nel suo libro “Come vola il calabrone – Cooperazione, Etica e sviluppo” paragona l’impresa cooperativa al calabrone: entrambi, infatti, non dovrebbero sopravvivere, stando alle leggi che governano i loro mondi.
Secondo i principi della fisica, il calabrone non dovrebbe essere in grado di volare – e quindi di muoversi e nutrirsi – a causa della sua modesta apertura alare, insufficiente a sostenere il suo peso. Eppure il calabrone vola. Allo stesso modo, secondo le regole dell’economia di mercato, l’impresa cooperativa non dovrebbe essere in grado di sopravvivere in un ambiente in cui tutti i competitor sono orientati alla sola ricerca del profitto. Invece le cooperative, nella loro lunga storia, hanno dimostrato di saper competere sul mercato, senza con questo perdere i valori di solidarietà, mutualità, partecipazione e intergenerazionalità che sono alla base dei principi della cooperazione.
“Confidiamo – concludono i presidenti – che questa iniziativa piaccia ai modenesi, e che sia un’occasione per diffondere non solo la conoscenza dell’identità distintiva e del modo di operare della cooperazione, ma anche e soprattutto la consapevolezza di ciò che essa rappresenta, in termini di lavoro, di produzione, di economia e di sviluppo sociale, per il nostro territorio. E non è un caso che tutto questo lo abbiamo organizzato insieme, come espressione territoriale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane: crediamo profondamente in questo progetto di unificazione che ha preso il via a gennaio 2011, e lo stiamo portando avanti sui nostri territori con determinazione. La natura cooperativa è una sola, ed è sulla sua valorizzazione e diffusione che dobbiamo tutti lavorare”.




