La campagna “Io vado e non evado”, presentata e partita solo quattro giorni fa, ha già fatto molto parlare di sé: un “buon segno”, anche se la visibilità che ci si attendeva era più quella derivata dai giubbotti gialli di volontari e verificatori impegnati che non quella delle dichiarazioni di chi, a vario titolo, ha cavalcato l’onda dell’iniziativa.
Pensavamo di non parlarne più per almeno tre settimane, il tempo di concludere questo primo nuovo appuntamento civico di Tper in città, per tirare le somme dell’esperienza svolta e pensare a come far evolvere in futuro questo tipo di comunicazione diretta.
Interveniamo, però, a fronte di molte sollecitazioni, specie quelle giunte oggi, tutte utili, per ringraziare chi non ci ha fatto mancare i propri consigli, magari non tutti praticabili ed economicamente sostenibili, ma anche chi ha criticato i messaggi, che sono di tono volutamente semplice e diretto, e chi, strumentalmente, forse per non ammettere la riuscita dell’iniziativa nei primi giorni d’avvio, ha messo in dubbio la volontarietà del contributo del personale aziendale, assumendosi la titolarità di quanto ha affermato.
Di certo, il segnale di novità è stato colto dall’utenza, e questo è ciò che più ci fa piacere: i riscontri delle persone contattate alle fermate e sui bus sono stati, sin da lunedì, molto positivi. I primi sforzi di Tper sono ampiamente ripagati dall’attenzione e dal sostegno dei cittadini-utenti. A loro, come ai dipendenti che ogni giorno lavorano con passione a tutto questo, va un ringraziamento non scontato.
Renderemo pubblici, anche tramite la stampa, che in questi giorni ci ha seguito con un interesse che abbiamo davvero molto gradito, i risultati e le impressioni che emergeranno al termine della campagna, quando saranno fatte le valutazioni finali e le opportune considerazioni.
TPER SpA