Domani 26 gennaio a Passo del Lupo (Sestola) primo trofeo Cia Emilia Romagna di sci chiamato ‘Environment &Agriculture’ aperto a tutti gli amici dell’agricoltura dove faranno da apripista i prodotti tipici dell’Emilia Romagna: la pesca e la pera Igp, il Parmigiano Reggiano, l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena Dop, ma anche il lambrusco.

“L’offerta di ettari da coltivare che nei prossimi anni si riverserà sul mercato fondiario – anche se in termini potenziali – e pari a 195.340 ettari: puntiamo sul sostegno ai giovani affinché li possano utilizzare per ampliare le proprie imprese”. E’ questo l’appello che lancia la Cia dell’Emilia da Romagna da Sestola (nell’Appennino modenese) assieme alle associazioni, Agia (gli imprenditori agricoli ‘under 40’), Donne in campo e Anp (Associazione pensionati) nel corso di un convegno sul ricambio generazionale in agricoltura.

“Le imprese giovani hanno una spiccata espansione verso sistemi orientati all’etica d’impresa (agri -asilo, fattorie sociali) – ha detto il presidente regionale Agia Marco Ercolani – e che contribuiscono a generare un consenso dell’opinione pubblica che va oltre la salvaguardia e la promozione del territorio e delle tradizioni che gli stessi cittadini hanno da sempre apprezzato con gli agriturismi”.

Un capitolo particolare è stato dedicato alla riforma della Pac, la Politica agricola comunitaria: “sono in corso di approvazione le relazioni della Commissione Agricoltura Ue sui diversi regolamenti in discussione – ha proseguito Ercolani – e apprezziamo le modifiche proposte: il sostegno al reddito dei giovani agricoltori che iniziano l’attività agricola, previsto fino a 25 ettari, è stato ampliato a 100 ettari, favorendo l’insediamento iniziale e l’ampliamento delle aziende nella fase successiva all’avviamento. La Commissione propone inoltre un sottoprogramma specifico e a supporto delle donne nelle zone rurali”. Sul primo insediamento, ovvero l’incentivo riconosciuto ai giovani che vogliono intraprendere l’attività agricola, gli agricoltori chiedono che possa essere destinato anche alla locazione di terreni da parte di giovani agricoltori e che possa assumere la forma di garanzia bancaria per contratti di locazione di terreni e sostegno per interessi.

“Sottolineiamo l’esigenza di dare valore al sostegno dell’imprenditore ‘senior’ quale parte del requisito professionale richiesto dalla misura 112 del Piano di sviluppo rurale ed elemento di merito imprenditoriale per il sistema creditizio”, ha aggiunto il giovane imprenditore.

Il nuovo Sviluppo rurale dovrebbe sostenere attività extra-agricole e prestazione di servizi agricoli nelle zone rurali. Negli emendamenti della Commissione agricoltura Ue è previsto inoltre che sia accordata priorità alle attività extra-agricole connesse all’agricoltura e silvicoltura.

I giovani puntano inoltre molto ad un sistema di relazioni che consenta di mettere in pratica i servizi di sostituzione, necessari per consentire agli imprenditori di poter assentarsi dall’impresa senza lasciarla ‘sguarnita’.

Servono, alle giovani imprese, anche strumenti giuridici come, ad esempio, incentivi per il mantenimento dell’unità aziendale e il passaggio generazionale delle imprese agricole, società di affiancamento per le terre agricole nelle quali i subentranti e i precedenti proprietari, contratti d’affitto finalizzato al progetto di subentro di un giovane in una realtà aziendale condotta da un anziano che intenda dismetterla e che non abbia, in famiglia, valide alternative al proseguimento dell’attività.

“Non possiamo permetterci di perdere il diritto al premio di insediamento per giovani ‘costretti’ ad insediarsi prima delle nuove disposizioni che stanno arrivando – ha detto ancora Ercolani – e nelle ultime programmazione Regionale dello Sviluppo Rurale abbiamo assistito ad una burocratizzazione dei criteri d’accesso legati all’alta redditività di partenza delle aziende che ha disincentivato le start up: ebbene la Cia Emilia Romagna non ha condiviso questo punto ma sostiene un percorso che parta dalla situazione esistente e che, in base alla progettualità imprenditoriale, sostiene il miglioramento delle performance aziendali (reddito, competitività, sostenibilità)”.

Il cuore del ricambio generazionale è nell’offerta dei terreni da parte degli agricoltori a fine carriera e nella contemporanea organizzazione della domanda di terreni da parte di giovani agricoltori.

“Abbiamo letto, ad esempio, emendamenti della Commissione Ue che proponevano forme di apprendistato che potrebbero portare ad ottemperare al requisito della professionalità, con le esperienze di conduzione in comune dei terreni tra anziano e giovane – ha riferito Ercolani -, bene, è necessario affiancare al giovane le diverse misure a sostegno del ricambio generazionale, riservando l’accesso ai finanziamenti pubblici ed alle agevolazioni solo per chi decida di svolgere attività agricola come prospettiva per la sua vita, con filtri per evitare speculazioni di tutti i tipi”.

Al nuovo Parlamento ed al prossimo Governo nazionale chiediamo di prevedere risorse e norme di sostegno allo sforzo dei giovani impegnati nel ricambio generazionale, unitamente alla regia dell’attuazione dello sviluppo rurale con scelte radicali di semplificazione burocratica, dialogo con le Regioni nell’integrare la Politica agricola nazionale, e (Prsr) ed una efficace azione contrattuale nel negoziato in Europa su Bilancio e Pac.

“Alla Regione Emilia Romagna chiediamo invece di avviare il dialogo sulle scelte strategiche per il nuovo Prsr, partendo dalle politiche di sviluppo delle imprese agricole giovani, della coesione delle filiere agroalimentari, della sostenibilità ecologia delle attività agricole e della diversificazione delle attività economiche rurali accordando priorità alle microimprese e alle Piccole Medie Imprese connesse ai settori agricolo e forestale.