Durante l’ultimo consiglio comunale è stato deliberato con voto anche della minoranza l’odg del Consigliere delegato Bruno Ciancio, referente area salute, sociale, welfare e integrazione del Comune di Castelvetro relativo alle Case d’ Argento (Cd’A). L’attuale sistema attraverso il quale la società si prende cura degli anziani risulta molto costoso e poco personalizzato, le strutture per anziani sono enormi e fredde agli occhi di un anziano che deve lasciare la propria casa. Il progetto Cd’A va incontro alle esigenze umane e di salute dell’individuo e nello stesso tempo a quelle economiche della società, il progetto dà inoltre vita ad una nuova micro-imprenditoria, a nuove professionalità specifiche ed a nuovi posti di lavoro e di riqualificazione professionale. Le case famiglia per residenti anziani accolgono da un minimo di 2 ad un massimo di 6 componenti; sono collocate in paese, comode ai servizi, al piano terra di palazzine o di case singole, le quali vengono appositamente adeguate/modificate alle esigenze degli anziani e devono avere le autorizzazioni necessarie alle specifiche funzioni previste.
La messa in opera di ogni Cd’A deve essere autorizzata da entrambe le istituzioni: il Servizio Sanitario Nazionale (Ausl del territorio) ed il Comune (la giunta). Ottenuta l’autorizzazione, previa la messa a norma dello stabile in questione come previsto per ottenere l’abitabilità alla destinazione d’uso, il progetto può procedere. Ogni Cd’A deve avere a disposizione alcune figure di supporto sulla base del grado di autosufficienza degli anziani coinvolti. Questo non preclude in nessun modo che in una stessa Cd’A si collochino, contemporaneamente, anziani con diversi gradi di autosufficienza e di genere. Si ribadisce che la retta da pagare per ogni residente è calibrata sulla pensione dell’individuo (mai oltre il 90% della pensione disponibile) o qualora sussistano altri fondi, la retta sarà basata su una tariffa considerata equa, ma in ogni caso inferiore rispetto la retta richiesta da una casa di cura attuale o del costo complessivo di una badante.
L’esperienza
Mauro e Salvatore sono due persone anziane autosufficienti, ma prive di sostegno famigliare; con una pensione di 750 euro al mese, dopo aver pagato l’affitto di 400 euro sul mercato libero più le bollette e utenze vari, non restava loro il denaro necessario per mangiare bene e tantomeno per vestirsi e o gestire momenti di svago. Si sono rivolti al Comune di Castelvetro di Modena, che ha deciso di sperimentare una prima Cd’A: oggi l’affitto che pagano è meno del 50% della loro pensione. Il Comune di Castelvetro di Modena, nel quale è presente soltanto una pubblica istituzione per anziani che è di 60 posti letto ) ha attrezzato un mini appartamento di sua proprietà per ospitare due anziani fragili con ridotte risorse economiche e supporto famigliare (inoltre la Fondazione Simonini di Castelvetro a sua volta sta per mettere a disposizione una Cd’A di sei posti letto). Nell’appartamento sono state inserite due persone che non si conoscevano, entrambi senza una pensione adeguata per pagare un affitto di mercato come suddetto e gestire la vita quotidiana. I due residenti sono autosufficienti e sono in grado di gestire la propria vita quotidiana in ogni suo aspetto, per cui non è stato necessario attivare alcun contratto per il personale di cura.
La retta richiesta ai due residenti anziani è pari al canone di locazione, ovvero 250 euro al mese; gli ospiti pagano inoltre le utenze e le spese di condominio. Il costo a persona è oggi a 150 euro ciascuno. E’ infatti stato stabilito che la retta sia basata sulla pensione dell’individuo e non vada mai oltre il 90% della pensione disponibile, o, qualora sussistano altri fondi, su una tariffa considerata equa, ma sicuramente inferiore alla retta richiesta dalla casa di riposo privata presente sul territorio locale. In questo caso l’affitto per ogni residente è passato da 450 al mese a 150 al mese, lasciando ai due anziani una cifra congrua per gestire in modo adeguato tutti gli altri aspetti della vita personale. Vista la completa autosufficienza dei residenti, la struttura ha soltanto l’intervento di un operatore per 2 ore ogni quindicinale se necessario, per garantire l’igiene della casa famiglia.