cervo_adultoL’episodio di cui si sta discutendo in questi giorni, come correttamente riportato dai giornali, riguarda l’abbattimento non autorizzato di un capo di cervo maschio. La Provincia di Reggio Emilia ha, infatti, dato attuazione al piano di prelievo dei cervi definito dalla Regione, ma questo non toglie il dovere di perseguire comportamenti illeciti che possono nuocere alla specie, e comunque non si possono e non si devono violare le norme che stanno alla base dei piani di prelievo.

Il prelievo di tipo selettivo, comunque, è svolto con obiettivi di conservazione della specie e degli equilibri ecologici sul territorio. Tra l’altro da molti anni la nostra Provincia investe risorse per la tutela della specie attraverso attività di introduzione, studio e tutela. Nel caso in questione saranno quindi applicate tutte le misure sanzionatorie prescritte dalla normativa. Credo sia anche giusto riconoscere il lavoro di controllo sul territorio svolto dalla polizia provinciale, che è immediatamente intervenuta e che ha rilevato i fatti, sanzionando anche il “selecontrollore”. La Polizia Provinciale ha, infatti, redatto subito un verbale amministrativo con il conseguente sequestro del cervo abbattuto sulla base delle norme vigenti. Riteniamo inoltre che l’ATC debba attivarsi nei confronti dell’interessato e vigileremo perché questo venga fatto, sulla base delle competenze di controllo che la legge attribuisce alle Province. Dovranno essere applicate al cacciatore, ed anche all’accompagnatore, le misure sanzionatorie e interdittive previste dal regolamento per il prelievo del cervo dell’ATC RE4 Montagna, in modo che, a chi sbaglia, venga vietata l’attività venatoria.

Alfredo Gennari, Assessore provinciale alla caccia e pesca