Il CODACONS, su segnalazione di un cittadino, presenterà un esposto al Comune di Castelvetro, alla Provincia di Modena ed alla Procura della Repubblica per denunciare la presenza di quello che a tutti gli effetti sembra essere uno scarico abusivo di acque reflue, provenienti dall’area artigianale e dalla strada adiacente, in prossimità di due pozzi acquedotto da cui si attinge acqua potabile per il Comune di Castelvetro e per i Comuni associati, col serio rischio di contaminazione delle risorse idriche di uso pubblico.

CODACONS segnala che nell’area artigianale adiacente a Via Sant’Eusebio, dove tra l’altro sta per nascere una nuova area come da piano particolareggiato già approvato dalla Pubblica Amministrazione, sono presenti due pozzi dell’acquedotto, di cui uno posto a meno di 200 m dal confine della futura nuova area, contrariamente a quanto stabilito dalla legge.

Dai rilievi effettuati risultano esserci una fognatura a servizio dell’area suddetta ed un fosso a cielo aperto che sembra impaludarsi a 50/60 m dal pozzo acquedotto, anche in questo caso contrariamente a quanto prescritto dal Testo Unico Ambientale.

La fognatura in questione è interrata fino ad una distanza di 160 m dal pozzo acquedotto e finisce col riversarsi nel fosso di attuale raccolta, non impermeabilizzato e a cielo aperto, utilizzato per lo scarico di acque provenienti dal tratto stradale limitrofo e dall’area artigianale. Si segnala inoltre la presenza di enormi tubi di cemento, la cui proiezione ed ubicazione orientano a considerarli dei collettori fognari da cui fuoriesce acqua, a volte impetuosa e che lascia un deposito melmoso alla base.

Il fosso invece scorre a valle, in direzione del pozzo acquedotto, superandolo ad una distanza di circa 4 m, per proseguire sino ad un secondo pozzo acquedotto, scavato a circa 125 m lineari dal precedente, per poi confluire in un ruscello, presumibilmente il rio Colombi.

Ad aggravare la situazione vi sono anche delle caditoie che raccolgono acque meteoriche di prima pioggia, quantificate intorno ai 45.000 – 48.000 hl annui, e di successivi lavaggi di strada, piazzali, coperture e simili, le quali, si presume, si riversino poi nella fognatura e nel fosso a cielo aperto di cui sopra.

Tenuto conto quindi che nell’area sono presenti due pozzi acquedotto, uno dei quali recentemente acquistato dal Comune di Castelvetro per usi idropotabili, si ritiene che sia gravissimo sottovalutare le pericolose conseguenze causate dall’inquinamento del terreno e delle falde acquifere, con evidenti rischi per l’ambiente e per la salute dei cittadini.

Il Codacons, Associazione per la Tutela dei Consumatori e dell’Ambiente, intende far sì che, se siano stati commessi reati legati all’inquinamento dell’acqua, del suolo e del sottosuolo, o che solo abbiamo messo a rischio la purezza dell’acqua, le Autorità competenti indaghino e l’organo amministrativo prenda i dovuti provvedimenti sui casi oggetto di segnalazione.

Il CODACONS avendo duplice titolo per intervenire e chiedere l’intervento degli organi preposti, invita pertanto i cittadini a segnalare ogni qualvolta riscontrino la presenza di acque reflue e ogni eventuale scarico abusivo di cui abbiano conoscenza o comunque di acque potenzialmente pericolose.

La richiesta di contatto è volta a poter agire a tutela del territorio qualora si verifichino situazioni altrettanto anomale da minacciare l’integrità dello stesso e la salute pubblica. Chi voglia informazioni il CODACONS mette a disposizione il numero verde 800.05.08.00 ovvero tramite il sito del CODACONS Emilia www.codacons.emiliaromagna.it, info@codacons.emiliaromagna.it

(Vice Presidente Nazionale CODACONS – Avv. Bruno Barbieri)